Landini: in campo, ma non faccio partito

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Non ci penso proprio” a fare il leader di un partito, “sarebbe come dichiarare la chiusura della Cgil”, dice il segretario Landini in un colloquio con la Stampa.

Tuttavia ammette che se ne parla ed è pronto “a scendere in campo per non lasciare il campo a nessuno”.

“C’è un vuoto politico, una rottura fra lavoro e politica, è la prima volta”. Ha accolto Draghi con favore, ma – dice – “non sta producendo riforme, o almeno quelle che vogliamo noi, in chiave sociale; si muove in senso opposto. Non ci ascolta. Mai coinvolti, al massimo informati”.