L’ANGELUS DI PAPA FRANCESCO DEDICATO AI MARTIRI CATTOLICI DI SCUTARI

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Il messaggio del Santo Padre sul sacrificio di chi non volle rinnegare la Fede e la Dottrina sociale della Chiesa neppure di fronte alla cieca violenza dell’ateismo stalinista di Stato che instaurò il terrore nel Paese delle Aquile dal 1946 al 1990 mettendo fuori legge la totalità delle confessioni religiose

All’indomani della Santa Messa che ha officiato il Martirio dei due chierici Don Gjon Gazulli e Padre Luigj Paliq, uccisi dalla ferocia della dittatura ateista nella seconda metà del Novecento, Papa Francesco ha salutato la celebrazione svolta nella città di Scutari come una giornata storica per la Chiesa cattolica albanese e per la comunità dei Credenti nel loro insieme.

“Cari fratelli e sorelle, ieri a Scutari sono stati beatificati due Martiri, vittime della persecuzione religiosa consumata nel ventesimo secolo. Oggi a Friburgo, in Germania, è stato beatificato un altro martire, perseguitato dal nazismo per il proprio impegno religioso a favore della pace. L’esempio di questi Martiri conforti tanti Cristiani che nel nostro tempo sono discriminati a causa della religione”, ha dichiarato il Papa nel corso del proprio Angelus odierno sulla grande piazza della Santa sede vaticana.

Tra gli applausi, è stato apprezzato il gesto di attivismo religioso, poiché in Albania, dalla celebrazione dei due nuovi Martiri della Chiesa avvenuta appunto il 16 novembre, sale a 40 il numero dei religiosi Albanesi il cui sacrificio, per avere difeso la religione e la patria, è stato oggetto di beatificazione.

“Il loro esempio ci guida sulla via della promozione del dialogo, che è sacrificio, e della determinazione a fare prevalere la forza della Fede su quella della violenza e della negazione della libertà”.