Erano le 21.00 del 10 settembre del 1952 e, dalla sede Rai di Milano, veniva trasmesso il primo telegiornale italiano, in forma embrionale. Era ancora una sperimentazione, ma era il chiaro antesignano del Tg moderno. Dopo quella prima edizione, iniziò ad andare in onda solo tre volte a settimana, trasmettendo qualche scarno filmato su notizie e, quando non c’era il video, utilizzava immagini fotografiche. Il primo format era di quindici minuti.
In quella prima edizione del ’52, i servizi proposti furono: la regata storica di Venezia di qualche giorno prima; il funerale del conte Sforza; le elezioni in America; una corrida portoghese e la vittoria del pilota Alberto Ascari nel Gran premio di Monza.
La sigla era realizzata da un’orchestra di ottoni ed archi che riportavano alla memoria la figura medievale dell’araldo ed era, in realtà, la rielaborazione del “Giramondo”: il jingle dei “Quattro Moschettieri”, un programma radiofonico di Angelo Nizza e Riccardo Morbelli che, tra 1934 e 1937, fu il primo grande successo della neonata Eiar, e aveva lanciato la ricerca delle figurine per gli album da completare.



