“Ho molto apprezzato la relazione del presidente Orsini, condivido molti spunti e proposte, così come l’analisi di scenario e le proposte e sui rischi che l’economia italiana ed europea corrono se non si invertono in modo deciso le tendenze”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’assemblea 2024 di Confindustria, a Roma.
“Avete saputo dimostrare – ha continuato – nelle difficoltà le capacità del tessuto produttivo, smentendo i pronostici. La capacità del nostro tessuto industriale è stata spesso sottovalutata, però fatemi dire da chi è abituato a essere sottovalutato, che arriva nella storia di tutti il momento in cui non conta più quello che si presuppone, conta il valore che le persone hanno e quello che è, non quello che si vorrebbe”. Per le imprese “quel momento è arrivato con le crisi, la pandemia prima e poi la guerra”. Le crisi, ha aggiunto “nascondono opportunità”.
“Non è lo Stato che crea ricchezza”. Il merito è delle imprese
Per la presidente del Consiglio “dobbiamo essere insieme soddisfatti per i risultati che abbiamo raggiunto considerando il contesto in cui abbiamo operato in questi due anni. Un quadro che avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque, e che qualcuno aveva sperato potesse contribuire a un repentino fallimento dell’attuale governo. Le cose sono andate diversamente, l’Italia supera le difficoltà meglio di altre nazioni europee, il merito è delle imprese e dei loro lavoratori. Non è lo Stato che crea ricchezza, che invece deve fare la sua parte. Il governo guarda al quadro economico con ottimismo, una parola che si usa poco, in particolare in Italia, dove si fa sempre allarmismo. Dobbiamo essere soddisfatti dei risultati raggiunti, soprattutto se teniamo conto del contesto in cui abbiamo operato. Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del Pil sia a portata di mano soprattutto dopo i primi due trimestri, ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche. Non è lo Stato a creare ricchezza – ha aggiunto – ma le imprese e i loro lavoratori. Lo Stato deve fare la sua parte, creare l’ambiente più favorevole possibile. E abbiamo garantito stabilità, che in Italia è una eccezione. Abbiamo disegnato una strategia per la nazione, e se non ci sono idee non ci possono essere investimenti. Abbiamo dato chiaro il messaggio che lo Stato non avrebbe disturbato chi voleva fare ma gli avrebbe camminato accanto come un alleato. Abbiamo anche detto dei ‘no’ quando andavano detti, perché i soldi dei cittadini non si gettano dalla finestra”.



