L’attore Luigi Zeno : “un anno da raccontare” intervista a cura di Daniela Del Prete

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Netflix, Rai Fiction, teatro e impegno sociale: l’anno che ha rivelato il giovane attore campano

Il 2025 è stato per Luigi Zeno, 18 anni, un anno di crescita vertiginosa: premi, festival, debutti teatrali, impegno sociale e set importanti. Un percorso che lo ha portato dai palchi alle scuole, dai festival internazionali alle produzioni Netflix e Rai Fiction.

Luigi, se dovessi descrivere il tuo 2025 con una sola parola?

“Germinazione. È stato l’anno in cui tutto quello che ho seminato ha iniziato a fiorire. Ho capito che l’arte non è solo un lavoro: è una responsabilità.”

Il primo grande riconoscimento è arrivato al Picentia Short Film Festival.

“‘La Linea Sottile’ è un progetto che porto nel cuore. Interpretare Francesco, duro fuori e fragile dentro, mi ha aiutato a guardare negli occhi le contraddizioni della mia generazione.”

Poi il Vesuvius Film Festival e l’Hallelujah Film Festival di Castel Gandolfo.

“A Pompei hanno premiato un percorso, non solo un ruolo. A Castel Gandolfo, nella residenza del Papa, ricevere il premio dalle mani del Cardinale Baggio è stato un onore immenso. Le sue parole sul coraggio e la responsabilità non le dimenticherò.”

Il 10 dicembre hai debuttato a teatro, al Teatro Teder di Napoli.

“Il teatro è verità pura. Sentire il respiro della sala ti ricorda perché fai questo mestiere. È stato un tassello fondamentale del mio anno.”

Il 2025 è stato anche l’anno del tour Pausa Caffè contro il Bullismo.

“Entrare nelle scuole, ascoltare i ragazzi, vedere le loro ferite e la loro forza… ti cambia. L’arte deve servire a qualcosa. Affiancarsi agli psicologi è stato essenziale: io porto la mia esperienza, loro portano gli strumenti per accogliere e guidare.”

Tra gli incontri più intensi, quello con l’atleta paralimpico Davide Riccardelli.

“Davide è un esempio di eleganza e coraggio. Consegnargli il premio e ricevere la Menzione d’Oro per il mio sostegno ai paratleti è stato un momento che porterò sempre con me.”

Ti abbiamo visto anche in TV: TGR Rai, Mattina Live, Studio Mattina, Tv Padre Pio. 

“La TV ti mette davanti alla tua gente. Non erano semplici interviste, ma conversazioni vere..”

Qual è il momento in cui hai pensato: “Ce l’ho fatta”?

“A essere sincero, non l’ho mai pensato. In questo mestiere ricominci sempre da capo. L’unica cosa che conta è quando il pubblico si emoziona. Ho 18 anni: sto ancora imparando, ed è questo il bello.”

 E il 2026?

“Usciranno i progetti girati nel 2025: la serie Netflix ‘La Scuola’, il film Rai Fiction ‘La Promessa di Oliva’ e un nuovo lavoro cinematografico. Continuerò a studiare, a formarmi. Voglio restare un ragazzo che crede che l’arte possa cambiare le cose.”

Un messaggio ai giovani?

“Non abbiate paura di essere fragili. La fragilità è il punto da cui nasce la forza.”

Conclusione

Il 2025 ha rivelato Luigi Zeno come una delle voci più luminose della nuova generazione: talento, sensibilità, impegno civile e una maturità rara per la sua età.

Tra i riconoscimenti: Picentia Film Festival, Vesuvius Film Festival, Premio Charlot, Premio Eduardo De Filippo, Premio Vesuvio d’Oro, Hallelujah Film Festival, Napoli & Festival.

Un anno che non lo ha solo premiato: lo ha definito.

E il bello — lo dice lui stesso — deve ancora arrivare