Lavoro, Calderone esulta ma c’è poco da festeggiare

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Canta vittoria la ministra del Lavoro (all’indomani della polemica sulla sua laurea) Marina Calderone per i dati Inps sul lavoro rivelati ieri. Secondo l’Istituto di statistica, infatti, a dicembre 2024, si sarebbe registrato un saldo annualizzato positivo di 375.000 posizioni di lavoro nel settore privato.

E, sempre per l’Inps, la variazione tendenziale annua sarebbe stata trainata in particolare dai contratti a tempo indeterminato: +315.000.
Il trionfo del lavoro povero

Tutto bene, quindi? Non proprio. Costruzioni, commercio e ristorazione sono stati i settori trainanti delle nuove assunzioni, ma si tratta di settori caratterizzati da bassi salari e alta volatilità. Quello che si chiama lavoro povero, insomma.
Più precari e intermittenti

E, se si va al di là del comunicato stampa dell’Inps, l’entusiasmo si smorza ulteriormente. Il saldo del settore privato è sì positivo, ma in calo rispetto al 2023. Nel complesso le assunzioni attivate nel 2024 sono state 8.086.000, in leggera flessione rispetto al 2023 (-1,8%). Più accentuato è stato il calo per i contratti di apprendistato (-8%), a tempo indeterminato (-6,9%), in somministrazione (-3,4%) e a tempo determinato (-0,9%). In incremento risultano gli intermittenti (+4,5%) e gli stagionali (+0,4%).