Non si crea lavoro se abbiamo un datore di lavoro che sfrutta e un lavoratore sfruttato. Serve un patto tra capitale e lavoro per tornare a crescere. Produrre è una ricchezza per il Paese. Oggi sul lavoro c’è un cuneo fiscale del 46% che per metà grava su aziende e per metà sui lavoratori. Il livello di tassazione è altissimo”
Nell’immediato sicuramente serve un taglio del cuneo fiscale e poi passare a un cambio di paradigma delle relazioni industriali fondato sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese come impone l’art.46 della Costituzione. C’è l’esigenza improrogabile di mettere il lavoro al centro dell’agenda politica per dare futuro al Paese

