STORIA DI ANNA
Libera è uscito da pochi giorni per l’editore Fuoriscena. La giornalista Alessandra Ziniti porta alla luce in queste pagine una storia che altrimenti non avremmo mai potuto conoscere: Anna è una donna in fuga, e il suo vero nome non lo sapremo mai. Da oltre un decennio lotta per sfuggire alla sua famiglia, che occupa i vertici della criminalità calabrese e non le perdona la sua scelta di libertà.
Dopo l’assassinio del marito – una «lupara bianca» – Anna è rimasta sola con le sue due figlie, decisa a proteggerle da un destino già scritto. Senza segreti da rivelare, lo Stato non può offrirle protezione; per lei, legalmente, il cambio di identità non è possibile e la sua libertà rimane appesa a un filo.
Questa è la storia straordinaria di una donna che ha rischiato tutto per conquistarsi un futuro diverso.
Per queste persone la rete di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie ha creato “Liberi di scegliere”.
Il progetto nasce con l’obiettivo di aiutare i giovani che vivono in contesti di criminalità organizzata di stampo mafioso ad affrancarsi da tali logiche che vincolano i membri più piccoli di famiglie mafiose ad un progetto di vita di tipo criminale.
Ma al contempo si è rivelato una grande opportunità anche per quegli adulti, in particolare donne e madri, che si ritrovano in una situazione familiare e relazionale mafiosa contro la loro volontà o, dopo aver pagato il loro debito con la società, ritengono che quello mafioso non può più essere il contesto dove continuare a vivere e far crescere i propri figli.
Come sempre chiare e precise le parole di don Lugi Ciotti: «Anche se non incide sul piano giudiziario, [la loro testimonianza] è preziosissima su quello simbolico: dà un esempio, traccia una strada, può seminare dubbi fecondi nei contesti dove avviene. Crea uno strappo dentro il tessuto compatto della subcultura mafiosa».



