LE COSE VERAMENTE IMPORTANTI: QUELLE DI CUI IN ITALIA NON PARLA QUASI MAI NESSUNO

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Abbiamo sempre detto che il PNRR è l’ultima occasione per sistemare molto di ciò che in Italia non funziona da qualche decennio

E che ha provocato pesanti conseguenze economiche (un tasso di crescita medio tra i più bassi al mondo) e politiche (un’ondata di populismo senza precedenti e sfiducia generalizzata verso la classe politica).
Se il PNRR avrà successo o no in questa impresa titanica, cominceremo a vederlo solo a metà di questo decennio.
Un pezzo alla volta, però, qualcosa si muove. Nella quasi totale indifferenza generale.
In uno dei provvedimenti iniziali connesso alla partenza del piano (il DL 77, cosiddetto “Governance e semplificazioni, da poco approvato dal Parlamento) è contenuta una riforma che chi tra noi ha avuto esperienza di amministrazione locale chiedeva da molto tempo.
D’ora in poi il ricorso amministrativo di un’impresa che non si è aggiudicata l’appalto di un’opera pubblica non può più bloccare i lavori, e magari tenerli fermi per anni: se alla fine costui avrà avuto ragione, sarà congruamente risarcito. Ma non può più impedire la realizzazione dell’opera.
Questa norma per il momento vale solo per i lavori finanziati dal PNRR o co-finanziati dai fondi strutturali Ue. Ma chissà che in futuro non possa applicarsi anche a tutte le opere pubbliche, anche se finanziate con sole risorse nazionali.
Lo so, non se n’è parlato molto. In Italia si sa, sono altre le cose che fanno audience.
Ma, un pezzo alla volta e al riparo dal clamore, il PNRR sta iniziando con le cose giuste.
Vedremo se nei prossimi mesi, e nei prossimi anni, la classe politica avrà maturità, responsabilità e coraggio per proseguire così.

Luigi Marattin