Le immagini che venivano da Genova furono un momento di svolta per tanti di noi

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Il giorno della prima presa di coscienza politica di una generazione troppo giovane per essere in piazza allora. Da quelle immagini che vedevamo in televisione scattò la consapevolezza che la vita non è girare lo sguardo di fronte alle ingiustizie ma fare la propria parte per abbatterle; la convinzione che avere qualche anno in più avrebbe significato automaticamente dover essere lì. Vedere le immagini della Diaz, la morte di un ragazzo come noi, sentire i dibattiti politici le posizioni di quelle assemblee, le ragioni e le critiche a sistemi complessi e lontani ha significato davvero “diventare grandi”. La sconfitta storica di quel movimento aveva ragioni profonde negli errori strategici di quello che fu il suo gruppo dirigente storico. Ma un movimento del genere, anche se sconfitto, lascia le sue tracce perché contribuisce a non spezzare il filo, a trasmettere ai più giovani l’idea che si può alzare la testa. Oltre ogni sconfitta questo resta un merito grande delle lotte di quei giorni a Genova. Carlo vive.

Alessandro Mustillo