Le operazioni militari della Turchia in Siria

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il presidente turco Recep Tayyip Erdogan riunisce oggi il Consiglio di Sicurezza Nazionale, che ha come principale argomento in agenda un possibile nuovo intervento militare nel nord della Siria mirato ad eliminare postazioni e sottrarre il controllo del territorio ai curdi siriani dello Ypg.

La scorsa settimana Erdogan ha annunciato che la Turchia si prepara alla quinta operazione militare oltre confine, ribadendo la ferma intenzione d Ankara di eliminare le milizie curde dello Ypg da una striscia di terra larga 432 e profonda 30 km all’interno del territorio siriano. L’annuncio da parte di Erdogan è arrivato proprio mentre il sostegno allo stesso Ypg e all’organizzazione gemella Pkk continuano a essere argomento di discussione in ambito Nato.

Ankara ha infatti ribadito il no all’ingresso di Svezia e Finlandia, motivandolo sulla base del sostegno che questi due Paesi garantiscono alle due organizzazioni separatiste. Solo ieri delegazioni dei due Paesi scandinavi sono arrivate a Istanbul dove hanno incontrato il vice ministro degli Esteri Fuat Onal e il consigliere di Erdogan Ibrahim Kalin.

Ankara chiede l’estradizione di 33 presunti terroristi che risiedono nei due Paesi, un impegno scritto sulla fine del sostegno politico e finanziario al Pkk e Ypg e l’abolizione dell’embargo sulle armi che Svezia e Finlandia hanno applicato alla Turchia nel 2019.

In base a quanto rivelato da Kalin le tre ore circa di colloqui di ieri hanno fatto registrare progressi solo sulla fine dell’embargo, ma sul resto le divergenze rimangono. Divergenze che portano Erdogan a confermare il veto all’ingresso dei due Paesi e anzi rilanciare la costituzione di una safe zone lungo il confine sud turco siriano.