Le opposizioni: “Una Caporetto, Trump unico vincitore”

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“Alla fine la lunga partita dei dazi è giunta a conclusione. E come in ogni duello c’è un vincitore – il presidente americano Trump – e uno sconfitto, anzi due: l’Unione europea e Giorgia Meloni”. Lo scrive sui social il leader M5S, Giuseppe Conte. “La nostra patriota della domenica in questi mesi ha vaticinato che sarebbe stata un ‘ponte con gli Stati Uniti’ e che la partita per il nostro Paese sarebbe finita zero a zero.

La realtà dei fatti è un pugno nello stomaco che ci restituisce una sconfitta su tutta la linea. A partire dalla Caporetto per la nostra economia: per Confindustria i dazi al 15% significherebbero 23 miliardi di export in meno e una previsione – destinata ad aumentare – di oltre 100mila posti di lavoro a rischio”, aggiunge Conte, secondo cui “Giorgia Meloni si conferma non all’altezza, tanto quanto Ursula von der Leyen”. E conclude: “È un momento grave e allarmante per tutti i cittadini europei. Lo è particolarmente per l’Italia, governata da una classe politica senza spina dorsale che si sciacqua la bocca con la parola patriottismo, salvo poi chinare ogni volta la testa davanti al potente di turno”.

“I dazi al 15% sono meglio del 30% ma peggio di zero. Ma soprattutto Von der Leyen ha ceduto a Trump e dunque non va bene. Anche perché i dazi costeranno decine di miliardi di euro al nostro paese. Intanto oggi abbiamo la conferma che la vantata amicizia di Meloni con Trump non è servita a evitarli”. Lo ha detto l’europarlamentare Stefano Bonaccini (Pd) intervenendo alla Festa de L’Unità di Aquileia (Udine). “Bisogna diversificare i mercati, aprire nuove possibilità per prodotti che sono molto apprezzati – ha detto Bonaccini precisando che “era giusto approvare l’accordo commerciale con il Canada” e ha auspicato la firma dell’accordo Mercosur indicando che “le preoccupazioni su alcune tipologie merceologiche devono essere affrontate ma quel mercato ci serve”. “Bene ha fatto Von der Leyen ad andare in India, auspicando di aprire anche quel mercato”, ha chiuso l’europarlamentare dem.

“L’accordo (si fa per dire) sui dazi è una fregatura per l’Europa. Von der Leyen o è incapace o è in malafede. Lo scopriremo presto. Il ponte Meloni non sembra aver funzionato un granché”. Lo scrive sui social l’ex ministro del Lavoro e responsabile Politiche industriali Pd, Andrea Orlando.