L’avventura di “una donna artista”. Dal 12 giugno al 4 luglio
TORINO – Abbiamo già parlato di questa brava artista nell’ottobre 2021 in occasione di “Fadilja Kajosevic – Selenophilia: Love of the moon” in concomitanza di una precedente personale sempre al MIIT di Torino, nella quale trattava personaggi enigmatici, in ritratti tutti da interpretare, legati “a storie” ricche di sentimenti, con gioie e paure.
Tra le altre mostre Kajosevic ha esposto lo scorso fine anno, sempre con Italia Arte, alla galleria Ma-Ec Gallery, di Milano, nella mostra “Milano V.i.p. Art” dal 16 al 31 Ottobre 2024 in una collettiva d’arte intesa come bellezza ed eleganza, creatività e ricerca, e come strumento di dialogo e denuncia, introspezione e espressione del proprio Io.
Oggi ritroviamo ancora le sue opere in questa mostra torinese al MIIT di corso Cairoli, 4 dal 12 giugno al 4 luglio, dopo altri traguardi raggiunti dall’artista, mete che hanno toccato contenuti non solo narrativi e descrittivi ma ora anche simbolici, filosofici e spirituali.
Le “narrazioni dei volti” non sono stati quindi abbandonate ma arricchite con fisiognomiche che si pongono tra il sogno e l’invenzione, ricchi di colore e forme ben definiti e attraenti, che la sensibilità e la creatività dell’artista sembrano animare con le pulsioni profonde che giungono dall’anima tese a nobilizzare ed esaltare lo spirito più che la fisicità, sollevando l’umanità dalla comune scenografia del vivere.
Le sottigliezze compositive e la sensibilità di quest’artista si possono notare anche nella scelta dei particolari tecnici scelti per esprimere il suo mix emotivo e di pensiero; mentre la tecnica tradizionale può consistere nel sovrapporre strati di vernice sempre più ricchi di olio per un gancio solido e resistente, lei ha usato (e forse lo fa ancora) vernice composta da pigmenti legati con olio di lino o garofani.
Scrivemmo di lei nel 2024, e riteniamo in buona parte quei pensieri ancora oggi validi: “…la montenegrina, americana d’adozione Fadilja Kajosevic, interpreta la pittura come sogno e speranza, attingendo dalla tradizione poetica, artistica e letteraria e concentrando la sua ispirazione all’iconografia ricca e suggestiva della luna e del sole, degli opposti che si completano, dell’universo e dell’Essere, inteso come maschera e specchio di sensazioni, sentimenti ed emozioni… i volti protagonisti delle sue opere vengono interpretati dall’artista con uno stile molto libero, in maniera intimista, personale e riservato, come fossero ricordi di istanti di vita vissuti e gelosamente custoditi nel cuore…”.
Così la descrive Guido Folco, storico dell’arte di Italia Arte:
“La mostra personale di Fadilja Kajosevic al Museo MIIT di Torino racconta l’avventura di una donna artista internazionale che nel mondo femminile ha trovato l’ispirazione per la sua ricerca e la sua sperimentazione. Fadilja Kajosevic interpreta l’Essere e il Creato come un tutt’uno, perfettamente in simbiosi, simbolicamente fuse in unico afflato verso la purezza e la sacralità.
Angeli, Lune, Soli, presenze silenti abitano i suoi dipinti accesi da vibranti cromatismi e bagliori di luce, sempre equilibrati nella composizione e nella dinamica del percorso esistenziale e interiore.
Una pittura intimista, universale, in cui il tema dell’armonia domina ogni scena, quasi si trattasse di scenografie teatrali dai mille personaggi. Fadilja Kajosevic rappresenta quindi un’originale meravigliosa presenza contemporanea nel mondo della creatività.”.
Questa mostra si terrà al MIIT di Torino (corso Cairoli, 4) in contemporanea a quella di Akshita Lad, visitabili entrambe con orario dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30. Su appuntamento per visite guidate, gruppi, scolaresche.
Per informazioni ed appuntamenti: 011.8129776 – 334.3135903. WWW.MUSEOMIIT.IT
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