Non staremo qui a menarla con la presunzione di non colpevolezza di cui cianciano sempre quando viene indagato uno di loro per non parlare dei fatti: qui dagli atti appare probabile che gli arrestati finanziassero davvero Hamas
Ed è una gioia scoprire che il governo ha trovato finalmente qualche magistrato buono: infatti elogia i pm, il gip che dà loro ragione (ma non perché sia “appiattito” in quanto “collega”), l’indagine (benemerita, mica uno “scontro fra giustizia e terrorismo”) e financo le intercettazioni (quelle che di solito Nordio definisce “barbarie medievale” e vuole abolire). In attesa del processo alla “cellula terroristica di Hamas” in quel di Genova, i soliti politici reclamano scuse e dissociazioni da chi è stato visto o fotografato accanto al famigerato Hannoun.
Che risiede a Genova dal 1983, raccoglie da sempre soldi e li invia a Gaza dichiarandoli alla dogana, è indagato in Italia dal 2001, è nel mirino di Israele da ancor prima, è stato sanzionato dagli Usa nel 2023, ha sempre inneggiato alla lotta armata palestinese, ma non risultava finora aver commesso reati.
A parte due fogli di via da Milano per comizi infuocati, non aveva subìto neppure un’espulsione, che non si nega a nessuno. Se però ha finanziato stragi di civili come quella del 7 ottobre, merita una severa punizione.
Il guaio è che Hamas dal 2006 è il governo legittimo della Striscia di Gaza, avendo vinto le elezioni dell’Anp a cui l’Ue e gli Usa l’avevano incoraggiata a partecipare (poi si preferì non votare più).
Chi voleva aiutare i gazawi, incluse le famiglie dei morti e dei detenuti in Israele, doveva passare da Hamas. Che peraltro, con i 7 milioni inviati in 24 anni dalla temibile cellula genovese, sarebbe durata due giorni: per sua fortuna a coprirla di miliardi erano Qatar, Egitto, Iran, Algeria, Siria e Turchia.
Tutti amici nostri e artefici della “pace in Medio Oriente” (a parte l’Iran, ancora cattivo, e la Siria, diventata buona quando un terrorista dell’Isis ha rovesciato Assad).
Voi direte: ma il Qatar dell’emiro al Thani, amicone di Renzi e Meloni che ora strillano per gli spiccioli di Hannoun anziché dissociarsi? Quello. E chi lasciava passare le centinaia di milioni l’anno girati da Doha ad Hamas? Netanyahu, che si vantava di sostenere Hamas contro l’Olp e poi sterminò 70 mila palestinesi in due anni per la legge del taglione. Anche Hannoun invocava per gli israeliani la legge del taglione, senza peraltro (almeno che si sappia) torcere un capello ad alcuno, e ora è un “terrorista”. Il bello di quando accusi qualcuno di terrorismo è che sai dove cominci, ma non sai dove finisci.
Marco Travaglio



