Uno tsunami bianco”. Questa la metafora dall’Ufficio antidroga (Ofast) francese, per illustrare il peso del traffico di droga, in particolare di cocaina, in Francia. Un documento, riservato, viene citato dal quotidiano Le Monde in un articolo pubblicato sul suo sito.
A usare la metafora è stato nell’introduzione al rapporto 2025 sulla minaccia legata al traffico di droga, il ministro dell’Interno Bruno Retailleau che utilizza, riferendosi alla cocaina o all’ecstasy, la metafora di un’onda anomala diventata oramai una “minaccia esistenziale per il nostro Paese”.
Il documento di sessantadue pagine offre una panoramica delle rotte del traffico, non solo marittime ma anche aeree o stradali lungo i principali corridoi stradali dei Balcani o dell’Asia centrale, usate per inondare la Francia, diventata improvvisamente “uno dei paesi europei più colpiti”.
Un aumento del consumo di cocaina, scrive Le Monde, alimentato da un’abbondante produzione ma anche da una domanda persistente: secondo i dati dell’Ufficio francese per le droghe e le tendenze delle dipendenze (Ofdt) nel 2023 ci sono stati 3,7 milioni di sperimentatori (cioè adulti che hanno provato la cocaina almeno una volta) e 1,1 milioni di consumatori (cioè adulti che l’hanno usata almeno una volta all’anno).



