Legalità, Giani: “L’accordo con la Campania diventi un modello”

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L’accordo tra Toscana e Campania può diventare un modello per tante regioni.

Ne sono convinti, e lo sottolineano più volte, tanto il presidente della Toscana Eugenio Giani quanto il presidente della Campania Vincenzo De Luca, che a Firenze hanno sottoscritto un’intesa per la promozione della cultura della legalità e la restituzione alle comunità locali dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con l’obiettivo di farne luoghi vivi e, come nel caso delle due tenute di Suvignano e La Balzana, volano per le economie dei territori e centri magari di sperimentazione e innovazione.

“Dobbiamo dare l’esempio – sottolinea Giani -, far sì che agricoltura e agriturismo riescano ad esprimersi col senso dell’utilità sociale in questi luoghi, che devono essere presidi attivi contro le mafie ma anche messi a reddito. Se tra Regioni ci aiutiamo, ci diamo consigli, si può creare un valore aggiunto”. “L’aiutarsi reciprocamente è anche un segnale forte di uno Stato autorevole” aggiunge.

La firma del doppio accordo arriva a due giorni dall’anniversario della strage di Capaci in cui morì il giudice Falcone, seguita a breve distanza dall’uccisione, sempre nel 1992, del collega Borsellino. Sono già passati trent’anni da allora: quaranta, ricordati poche settimane fa, dall’attentato a Pio La Torre. E la prossima settimana, a Firenze, si ricorderà anche l’attentato ai Georgofili, che si consumò nel 1993.

Viviamo una mafia meno violenta, ma non vuol dire che sia meno pericolosa – ricorda Giani – Quella criminalità organizzata fatta di colletti bianchi affonda i suoi tentacoli anche in Toscana e contrastarla deve essere una priorità”.