Un gesto grave e meschino, mosso dall’unica volontà di gettare fango sulla Resistenza e la storia del nostro Paese.
“Bella Ciao” è divisiva, lo ammettiamo.
Divide tra fascisti ed antifascisti, tra oppressione e libertà, tra dittatura e democrazia.
E il sindaco, rappresentante delle Istituzioni nate dalla guerra di Liberazione, dovrebbe saperlo bene.
Se così non fosse, può sempre fare un passo indietro e dimettersi.
Il 25 aprile festeggiamo la Liberazione dalla dittatura nazifascista ed esercitiamo la memoria collettiva, per rispondere a questi vergognosi affronti.


