Il Papa ha salutato i partecipanti al Concerto di Natale di ieri sera in Aula Paolo VI
Ha lodato il talento dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” e ricordato il dramma di chi invece non ha accesso all’alfabetizzazione e allo studio. Il Pontefice ha conferito il “Premio Ratzinger” al maestro Riccardo Muti “per una vita interamente consacrata alla musica, luogo di disciplina e di rivelazione”
Avere a cuore l’educazione dei giovani
A fronte di questa lesione dei diritti umani e della giustizia sociale, il Papa indica una possibile speranza “nella nascita dell’Osservatorio sulla diseguaglianza e l’accesso universale all’educazione, annunciato in occasione del recente Giubileo del Mondo Educativo”.
Il Dicastero per la Cultura e l’Educazione sta aggregando attorno a questo progetto quanti hanno a cuore l’educazione dei giovani, a cominciare dalla Galileo Foundation, che ha manifestato la propria adesione attraverso il sostegno a questa serata e ai progetti educativi della Fondazione Gravissimum Educationis.
La musica racconta la dignità dell’uomo
Ed è infatti un’orchestra di giovani talenti musicali a mettere a frutto stasera anni di applicazione e di studio, eseguendo la Messa per l’incoronazione di Carlo X, scritta nel 1825 dal compositore fiorentino Luigi Cherubini. Proprio la musica, che il Papa definisce – sulla scorta del trattato “De Musica” di Sant’Agostino – “una via privilegiata per comprendere l’altissima dignità dell’essere umano e per confermarlo nella sua più autentica vocazione”, stride con l’offesa inferta a milioni di bambini cui è negato l’accesso all’educazione.
La responsabilità etica nell’arte
La musica, ricorda ancora il Papa, rapiva e affascinava anche il suo predecessore Francesco, che vedeva nell’arte musicale “una responsabilità etica” perché è in grado di “donare a chi la coltiva uno sguardo saggio e pacato, con cui più facilmente si superano divisioni e antagonismi”, come diceva nel giugno 2024 nel discorso ai partecipanti al IV Incontro internazionale delle corali. La musica è dunque in grado di preparare ed aprire le persone al dialogo, limandone le asperità e predisponendole alla verità e alla pace.
Armonizzare significa tenere insieme differenze che potrebbero scontrarsi, permettendo loro di generare un’unità superiore. Anche il silenzio concorre a questo scopo: non è assenza, è preparazione, perché in esso si forma la possibilità della parola, nella pausa affiora la verità.



