L’eterna giovinezza di Zeman, il boemo è tornato – a 75 anni – al timone del Pescara

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Zemanlandia, sempre. Da Foggia a Brescia, da Lecce a Lugano passando per Roma e Napoli: Zeman è stato, è e sarà visione, spettacolo, prese di posizione forti, garanzia di un calcio per i tifosi, “dentro” i tifosi. Non a caso è uno degli allenatori più amati dalla base di questo sport, forse da “tutte” le curve. Una figura del pallone contemporaneo iconica come poche, che sembra, a 75 anni, non avere alcuna intenzione di appendere la tuta al chiodo. 

Torna a Pescara il tecnico boemo, torna a vestire il biancoazzurro per la terza volta. Dalle voci, in giornata si è passati al nero su bianco. Zdenek Zeman ha firmato il contratto che lo lega al club abruzzese e, dopo aver lasciato gli uffici del presidente Sebastiani, si è recato insieme con il massimo dirigente abruzzese e al direttore sportivo Daniele Delli Carri, al Delfino Training Center di Marina di Città Sant’Angelo per il primo allenamento della squadra.

“Sono contento, altrimenti non sarei qui oggi – ha sottolineato -. I rapporti con il presidente? Eravamo sempre in pace. Nessun problema. Pescara per me non è una piazza particolare, ma è anche una bella città, tra l’altro”.  Obiettivi? “Sono venuto per lavorare – ha rimarcato Zeman – perché mi piace stare sul campo per fare qualcosa e speriamo si riesca a raggiungere qualche obiettivo. I tifosi? Li vorrei vedere come dodici anni fa”. 

Il tecnico di Praga sostituisce il dimissionario Alberto Colombo che ha portato il Pescara al terzo posto.

“Da parte di tutta la società – si legge in una nota – un caloroso bentornato e un grande in bocca al lupo per la sua nuova avventura in BiancAzzurro”.