È in un clima di profonda incertezza per le sorti del Paese nordafricano che si celebra oggi l’undicesimo anniversario della rivoluzione libica, sulla scia delle Primavere arabe che nel 2011 scossero numerosi regimi mediorientali e del Maghreb, alcune senza successo, altre – proprio come nel caso della Libia – verso un radicale cambio di regime e di assetto istituzionale.
Due premier per una sola carica
Il Parlamento che siede a est (la regione della Cirenaica) ha nominato l’influente ex ministro dell’Interno Fathi Bachagha in sostituzione di Abdelhamid Dbeibah, alla guida del governo ad interim, ma quest’ultimo ha affermato che cederà solo a un potere eletto.
In quest’atmosfera di sfibrante incertezza, per celebrare l’anniversario della rivolta innescata nel pieno delle Primavere arabe, i viali principali della capitale sono stati addobbati di rosso, nero e verde, i colori della bandiera nazionale adottata dopo la caduta del vecchio regime. Con concerti, canti rivoluzionari, fuochi d’artificio per domani sono inoltre previsti festeggiamenti a piazza dei Martiri, nel cuore di Tripoli, dove Gheddafi teneva i suoi discorsi. La Missione di supporto dell’Onu in Libia (Manul) ha ribadito per l’occasione il suo appello “al mantenimento della stabilità e della calma nel Paese”.

