L’inflazione torna ai livelli di trenta anni fa: a marzo ha sfiorato il 7%, come nel 1991

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Brusca accelerata dall’inflazione: stando ai dati Istat a marzo ha avuto un balzo del 6.7 per cento.

Nello specifico, quella di fondo, ossia al netto degli energetici e degli alimentari, ha segnato un più 2 per cento. Quella dei soli beni energetici è passata dal 2,1 per cento a 2,5 per cento.
l’Istat ha evidenziato che l’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,6% su base mensile, prevalentemente per effetto della fine dei saldi invernali.

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+8,9%) e in misura minore dei Beni alimentari lavorati (+1,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), dei Beni durevoli (+0,7%)e degli Alimentari non lavorati (+0,6%).

Nel mese che si conclude oggi ecco il dettaglio degli aumenti
. I prezzi dei Beni energetici sono passati da +45,9% di febbraio a +52,9%; in particolare quelli della componente non regolamentata sono saliti da +31,3% a +38,7%
. In misura minore aumentati i prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +3,1% a +4,0%) sia non lavorati (da+6,9% a +8,0%) e a quelli dei Beni durevoli (da +1,2% a +1,9%)