Lisa Jewell – La ragazza invisibile – Vicenza, Neri Pozza, 2022, 334 p. (261)

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Combinare trame in cui ci si perde e sempre più si finisce per essere coinvolti nel vedere, come dal vivo, i personaggi così bene tratteggiati; sperimentare e proporre al lettore una visione del mondo in cui apparenza non è mai sostanza, realtà; essere acuti e sorprendenti nell’esporre i vari avvenimenti senza mai cadere nella banalità o negli eccessi, è cosa che non tutti – soprattutto in un thriller per i suoi mille “dejà vu” – sono capaci di esprimere; questa scrittrice londinese lo fa con passione e capacità, penetrando con acutezza l’animo umano mettendone a nudo le debolezze e, soprattutto, il lato oscuro che tutti nascondiamo e spesso ignoriamo.

La ragazza “invisibile”, la problematica diciassettenne Saffyre, è praticamente sola, vive male con i propri problemi da cui è stata traumatizzata da bambina, pur tra l’affetto del nonno, che poi muore, e quindi del solo zio. Dorme spesso fuori casa in un sacco a pelo, in un vecchio cantiere abbandonato, anche d’inverno.

Lo psicoterapeuta Roan Fours che l’ha in cura è sposato con Cate ed ha due figli più o meno della stessa età di Saffyre: Georgia e Josh, ragazzi come tanti, in crescita…

C’è poi Owen un imbranato professore che vive in casa della zia, Tessie, e che viene sospeso dalla scuola per comportamenti “non consoni” verso alcune sue allieve che lo accusano di averle “vagamente” importunate.

Nel quartiere in cui tutti vivono, però, l’elegante Hampstead, un importunatore vero, maniaco seriale, che assale e palpeggia le donne sole, esiste veramente, ma in un primo tempo – le prove apparentemente tutte contro di lui lo accusano – l’ispettrice Angela Currie, con i suoi colleghi, trattiene in prigione il povero Owen che non riesce a difendersi, anche perché (lui che a 33 anni è ancora vergine!) ha commesso l’errore di incontrare, in rete e poi dal vero, un represso blogger che teorizza la forza per avere rapporti con le donne, blogger che gli ha consegnato, trovata poi dalla polizia, una confezione di pastiglie “dello stupro”, comunque mai usate da Owen.

Le cose si complicano maledettamente quando Saffyre, non ancora guarita, smette le sedute con Roan; allora da “invisibile” (con il capo coperto dal cappuccio della felpa ed un vestire anonimo) lo pedina, scoprendo che ha un’amante, Alicia; Josha e Saffyre s’incontrano e parlano dei loro problemi in un cantiere abbandonato; poi Saffyre scompare nel nulla e viene trovato del sangue sul muro sotto la finestra di Owen; Cate scopre nella camera del figlio un passamontagna descritto da alcune vittime, ed una tuta sporca del padre, suo marito, Roan.

Ecco alcune apparenze che ingannano: attenzione, ciò che sembra non è, e dovranno capitare alcuni nuovi avvenimenti, ed intervenire un po’ di fortuna e casualità, per capire come stanno effettivamente le cose, prima di stabilire le colpe di ognuno, scoprire “chi” ha fatto “cosa”, ed affermare la verità e far vincere la giustizia.

Poi, ogni personaggio ritroverà un nuovo equilibrio e ruolo per la sua esistenza, arricchito e maturato da quelle esperienze, ed i “colpevoli” avranno le loro punizioni, ognuno in proporzione a quello che ha combinato.

Questo è il quinto romanzo della Jewell pubblicato in Italia, tutti con successo.

franco cortese

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