L’Isis si riorganizza

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L’autoproclamato Stato Islamico (Isis) si sta riorganizzando e lo sta facendo in Iraq, dove due anni fa il premier Abdel Abdul-Mahdi lo aveva dato per sconfitto. Lo riferiscono funzionari dell’intelligence curda alla Bbc, parlando di una riorganizzazione sofisticata da parte dell’Isis in Iraq, dove gli attacchi compiuti dai jihadisti sono in crescita. In particolare Lahur Talabany, un alto funzionario dell’antiterrorismo curdo, ha detto che i miliziani dell’Isis sono più qualificati e più pericolosi di quelli di al-Qaeda. ”Hanno ha disposizione tecniche migliori, tattiche migliori e hanno più soldi – ha spiegato -. Sono in grado di comprare veicoli, armi, cibo ed equipaggiamenti. Tecnologicamente sono più esperti. E’ più difficile liberarsi di loro”.

Talabany, che guida una delle agenzie di intelligence in Kurdistan, la ‘Zanyari Agency’ a Sulaimaniya, ha parlato di una organizzazione che ha trascorso gli ultimi 12 mesi a ricostruirsi sulle rovine del Califfato. ”Ora abbiamo visto le attività in aumento e pensiamo che la fase della ricostruzione sia stata completata. Secondo lui, è emerso un nuovo Isis, che non vuole più controllare un territorio per evitare di essere un obiettivo. Ora, come i militanti di al-Qaeda prima di loro, gli estremisti dell’Isis sono nascosti nelle montagne di Hamrin in Iraq. ”Questo ora è il centro dell’Isis – ha detto Talabany-. E’ una lunga catena montuosa e per l’esercito iracheno è molto difficile da controllare. Ci sono un sacco di caverne e nascondigli”.

Il funzionario teme anche che l’Isis possa aumentare i suoi adepti grazie alla rivolta attualmente in corso a Baghdad e sfruttare il senso di alienazione tra i musulmani sunniti. ”Se c’è una rivolta politica, questa rappresenta il paradiso per l’Isis” ha aggiunto. Secondo rapporti dell’intelligence dei Peshmerga, i ranghi dell’Isis nella zona hanno ricevuto ‘rinforzi’ da circa un centinaio di combattenti provenienti dalla Siria, tra cui foreign fighter con cinture esplosive.

”Posso paragonare il 2019 con il 2012 – ha detto alla ‘Bbc’ il generale curdo – quando erano all’inizio, si stavano organizzando e stavano ricevendo soldi dalla gente. Se la situazione continua in questo modo, nel 2020 saranno ancora più organizzati, più potenti e faranno ancora più attacchi”. Fonti dell’intelligence curda stimano che ci siano circa 10mila uomini dell’Isis in Iraq, con cinquemila combattenti attivi e un numero simile di cellule dormienti e simpatizzanti.