LO SCIOPERO DELLA SCUOLA CONTRO IL GOVERNO DRAGHI

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Ieri il mondo della scuola è sceso in piazza contro il governo Draghi per il rinnovo del contratto, scaduto da oltre tre anni, e contro il decreto 36, il cosiddetto Draghi –

Bianchi che interviene sull’ingresso all’insegnamento e sulla formazione dei docenti. Il testo, che ha iniziato l’iter in Senato per l’approvazione definitiva, scavalca la contrattazione, aumenta la competizione e complica il problema del precariato e dei bassi salari. Sulla stima del crollo delle nascite, il timore è quello di un taglio a migliaia di cattedre.

La pandemia non ha insegnato niente? Occorre, e con la ministra Azzolina avevamo iniziato a farlo, intervenire sulle classi pollaio, riducendo il numero di alunni per sezione, e dunque aumentando le cattedre e i posti per una migliore qualità dell’istruzione pubblica, da sempre fiore all’occhiello nel nostro Paese.

Non se ne può più di tagli all’istruzione, alla ricerca, alla cultura. Pochi giorni fa una ricerca di Save the Children ha evidenziato che il 51% dei 15enni italiani non è in grado di comprendere un testo scritto! Questo è l’allarme sul quale intervenire con urgenza! Noi del Movimento 5 Stelle presenteremo gli emendamenti necessari a modificare il decreto perché, è anche inutile dirlo, la scuola è il futuro del nostro Paese.

Mauro Coltorti