Lo show di Marina B. anti-giudici: “Sono i nemici di tutto il Paese”

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Mani in tasca, sorriso, una buona parola per tutti. La regina della festa è lei, Marina Berlusconi. La aspettavano da tempo alla galleria Alberto Sordi per inaugurare la nuova Mondadori. Tutti speravano in una mezza parola, un respiro di troppo, una parentesi sospesa, per annunciare un impegno in politica.

Ma lei preferisce concentrarsi sull’attacco ai giudici, da tradizione di famiglia. Parla prima di entrare nella nuova libreria. E spara contro le toghe: “Alcune di loro non sono nemiche di Giorgia Meloni o Silvio Berlusconi, ma di tutto il Paese”. Lo spazio per la politica c’è, ma non per lei: “Io continuerò a fare l’imprenditrice, mio padre mi sconsigliava di farlo”. E il fratello Pier Silvio? “Decide lui, io glielo sconsiglio”. Un riferimento chiaro al fatto che il fratello minore potrebbe decidere di candidarsi, chissà magari alle prossime elezioni politiche. Clic.
Si entra nella nuova libreria: due piani, scaffali lucidi, dirigenti di partito, direttori di giornali, qualche imbucato.

Camerieri in livrea distribuiscono tartine (melanzane e castagne), crespelle ai funghi e champagne. Cin cin. Ci sono i vertici di Forza Italia, ma non il segretario Antonio Tajani, rimasto a Pescara per il G7 sullo Sviluppo: un’assenza che pesa visti i rapporti ormai al minimo con la famiglia Berlusconi. Il vicepremier ha mandato i capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, esponenti di governo – Maria Elisabetta Casellati, Paolo Zangrillo, Carlo Nordio (che ammorba i presenti parlando dei suoi romanzi sullo sbarco in Normandia) e Francesco Paolo Sisto – oltre ai big di partito, dalla vicepresidente del Senato Licia Ronzulli a Giorgio Mulè, passando per il sottosegretario Alberto Barachini, Deborah Bergamini e Rita dalla Chiesa. Molti altri non sono stati invitati (e “rosicano”).
L’inaugurazione però è anche l’occasione per il ritrovo della vecchia guardia berlusconiana. Non può mancare Gianni Letta, gran visir di Arcore, Fedele Confalonieri e anche Marcello Dell’Utri. Letta è restio di fronte ai cronisti: “Non vi dico niente…”. Confalonieri, trench beige, è più loquace. Fa capire quali siano le mire della famiglia Berlusconi. Appena entra in libreria, risponde così ai cronisti: “Pier Silvio in politica? Aspettate e vedrete…”. Subito dopo è ancora più diretto sulla candidatura di uno della famiglia: “All’ora giusta, al dodicesimo battito… vedrete, vedrete… Marina o Pier Silvio? Fate pari o dispari”.
Poco prima della fine, quando qualcuno ha già approfittato del brindisi, compare anche Marcello Dell’Utri. Bacia tutti. Vestito scuro, sciarpa al collo. Anche lui non può certo farsi mancare l’assalto ai magistrati: “Sono tornate le toghe rosse? Ma quando se ne sono andate?”. Meloni invece è “bravissima” mentre su Marina in politica “siete fantasiosi”.
Anche Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, è sulla stessa linea: “La discesa in campo? Strumentalizzate sempre…”, si rivolge ai cronisti. La deputata Patrizia Marrocco gli fa notare la sontuosità dell’inaugurazione: “Quando vi ci mettete voi, riesce tutto alla grande”. Paolo Berlusconi prima si crogiola (“Eh lo so…”), poi si fa serio: “Solo che il giorno dopo finiamo tutti indagati”, urla mimando il gesto delle manette à la Mourinho.
Il resto della serata si trascina tra selfie e chiacchiere tra i nuovi libri. Solo il tempo per qualche battuta in libertà di Marina Berlusconi. Con il governo è “tutto ok”, la figlia apprezza “l’ispirazione europeista e atlantista” dell’esecutivo pur spiegando di essere contraria a ogni tassa sugli extraprofitti delle banche: “Demagogica e dannosa per il mercato”, aggiunge Marina Berlusconi pur precisando di essere favorevole alla misura del governo inserita nella legge di Bilancio. Contraria alla gestazione per altri, la primogenita del fondatore di Forza Italia però ribadisce di voler lottare per i diritti civili: “Non è un tema di sinistra o destra, ma di buon senso, io sono una liberale berlusconiana”. Sulle elezioni americane non ha alcun dubbio: “Trump non è come mio padre, mi lascia perplessa – conclude – io sono una reaganiana ma Kamala Harris mi ha fatto una buona impressione, può vincere”.