Le isole Galapagos, meravigliose soprattutto per il numero e la varietà delle creature che le abitano, sono da sempre sensibili ai mutamenti della temperatura degli oceani. Oggi, il significativo riscaldamento dovuto ai cambiamenti climatici sta minacciando la sopravvivenza di alcune delle sue specie uniche come leoni marini, iguane marine, testuggini e cormorani.
Il riscaldamento degli oceani influisce sulle fonti di cibo di molti animali che vivono su queste remote isole a centinaia di miglia dalle coste dell’Ecuador. Le iguane marine – una delle tante specie endemiche delle Galapagos – hanno più difficoltà a trovare le alghe che prediligono. Le tartarughe marine faticano a nidificare con le temperature più calde. La crescita dei piccoli diventa più difficile quando l’acqua si riscalda e le sostanze nutritive sono meno disponibili.
L’arcipelago stesso si trova nel punto in cui convergono le principali correnti oceaniche: quella fredda da sud, quella calda da nord e una corrente di risalita fredda da ovest. E poi c’è El Nino, il riscaldamento periodico e naturale dell’Oceano Pacifico che influenza il clima in tutto il mondo.
Mentre le temperature variano a seconda della stagione e di altri eventi climatici naturali, le temperature degli oceani sono aumentate a causa dei cambiamenti climatici provocati dalle attività umane, poiché gli oceani assorbono la maggior parte del calore in eccesso nell’atmosfera. Gli ultimi 10 anni sono stati quelli più caldi per gli oceani almeno dal 1800 e il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato.
Se l’aumento delle temperature oceaniche minaccia la vita acquatica delle Galapagos, sulla terraferma il problema è diverso. Gli animali selvatici – gatti, cani, maiali, capre e bovini, nessuno dei quali è nativo – stanno minacciando le specie tipiche di queste terre.


