Bus pieni di donne e bambini, in arrivo dall’Ucraina. Sgomento, tensione e tanta tristezza. Le guerre colpiscono i più deboli, si fugge dal Paese d’origine senza certezze, con il cuore pieno di speranza e la paura che attanaglia i pensieri
Deplorevole il commento di Lucia Annunziata e Antonio Di Bella che etichetta l’Ucraina come un popolo di badanti, cameriere e amanti. Partono, invece, le prime raccolte di coperte e indumenti per donne e bambini, slanci di altruismo e generosità cosparsi su tutto il nostro territorio. Come al solito, però, senza un’organizzazione ben precisa.
A pioggia senza un’indicazione precisa. Tanti i punti di raccolta, diverse le modalità di smistamento con la speranza che giungano a destinazione, alla vera e giusta destinazione. Solidarietà è quella che è scattata in queste ore al di là delle logiche politiche, di pensiero, perché non accada quello che tutti temiamo. Morti, feriti, economia in continuo cambiamento e una forte sensazione di impotenza. Gli equilibri sono fragili, siamo in una fase di incertezza.
Poi il riassetto e la rinascita, come spesso accade. La Russia che avanza e Putin a guidarla. A noi le immagini cruente grazie anche al lavoro immane dei fotoreporter e giornalisti. Al setaccio le opere buone, quelle concrete, dettate dallo spirito di collaborazione, dalla fame. Io speriamo che me la cavo, come recitava il titolo del romanzo di Marcello d’Orta dall’immane successo.
Presidente Partito Unione Cattolica
Erminio Brambilla



