La mamma fa la casalinga, il padre è un ministro della chiesa battista. Ben ha 8 anni. Sua madre scopre che il marito ha un’altra famiglia. Chiede il divorzio, toglie il disturbo e porta con sé i figli. Non hanno un soldo. Ben gira con gli abiti rattoppati. Raccoglie verdure nei campi, alla fine della giornata porta a casa pochi spiccioli. La mamma fa 3 lavori. È dura. A scuola Ben è l’ultimo della classe. I compagni lo prendono in giro. Sei nero, e anche stupido. La madre prova a fare qualcosa. Mette delle regole, fissa un limite alle ore davanti alla tv. E si gioca solo dopo aver studiato. Non finisce qui. Ben e il fratello devono leggere due libri a settimana, al termine della quale devono presentare una relazione scritta. Ben si appassiona alla lettura. È curioso, ha sete di imparare. A scuola stupisce tutti, dimostra intelligenza, ha una grande memoria. Non si ferma più. Chiude la terza media da primo della classe. Un insegnante sgrida i compagni. Vi siete fatti battere da un nero. La mamma gli sta con il fiato sul collo. Non mollare, arrivati a questo punto, tutto è possibile. Ben inizia le Superiori. Il suo carattere ne risente. Ora è rabbioso, violento. Litiga con un compagno, gli sferra una coltellata. Il coltello si infrange contro la fibbia della cintura. Nessuno si è fatto male, è un miracolo. Ben è spaventato, avrebbe potuto ucciderlo. Che cazzo gli sta succedendo. Si rifugia sui libri, legge la Bibbia, si calma. È il 1969. Vene ammesso all’università di Yale. Studia e lavora come un matto. Ha trovato la sua strada, diventerà un chirurgo. È bravo, coordinato nei movimenti. Ha 33 anni. Viene nominato primario di Neurochirurgia pediatrica al Johns Hopkins Hospital. È il 1987. Entra in sala operatoria, infila i guanti, abbassa la mascherina, fa un lungo respiro e via, separa una coppia di gemelli siamesi attaccati alla testa. È la prima volta al mondo. Passano gli anni, il presidente degli Stati Uniti gli conferisce la medaglia della libertà. Ben Carson era un ragazzo mediocre, cresciuto nel ghetto, è diventato il neurochirurgo più famoso del mondo. Grazie a sua madre.
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