Prossimo ai 40 anni, dopo aver segnato 3 punti di media nell’ultima stagione ai Sixers, a luglio, ha strappato un ultimo anno di contratto a 3.3 milioni.
Noccioline per uno che ha guadagnato 30 milioni a stagione per 5 anni tra Toronto e Miami.
Ed è proprio quando Kyle si trova in difficoltà, quando lo spettro del sacrificio bussa alla porta, quando c’è un’intera famiglia da mantenere e le bollette di certo non si pagano da sole, quando l’inflazione incombe e si vede costretto a rinunciare alla Bentley per accontentarsi di una Ferrari, che arriva il colpo di classe.
Ieri Prime ha annunciato Kyle Lowry come ospite fisso in studio durante la stagione NBA, per analizzare e commentare ogni sera le partite, l’andamento dei Lakers, i nuovi Boston Celtics, i Thunder chiamati a ripetersi, un Nikola Jokic che vuole tornare a vincere.
Avete letto bene.
Kyle Lowry quest’anno sarà sia giocatore che opinionista nello stesso campionato.
E allora non vediamo l’ora che arrivi quella sera in cui Kyle Lowry, in mondovisione, in diretta su Prime, dovrà analizzare la sconfitta dei Sixers a causa di una banale palla persa nel finale di Kyle Lowry.
Un cortocircuito pazzesco.
Un solo uomo al comando.
Un genio.


