L’ultimo sprint elettorale nelle Marche: Ricci e Acquaroli ai blocchi di partenza

0
5

Uno in treno sventolando le bandiere della Palestina e attraversando da Sud a Nord l’intera regione delle Marche. L’altro in piazza tra ospitate di ministri e il comizio tradizionale nella sua città. Lo sfidante Matteo Ricci e colui che il PD chiama con poca scaramanzia “il governatore quasi uscito”, Francesco Acquaroli, chiudono una campagna elettorale osservata speciale da Roma.

Non solo perché le Marche sono le prime di una tornata che coinvolgerà sette regioni, ma anche perché questo voto rappresenta un primo, cruciale, test nazionale. Se l’europarlamentare Dem dovesse ribaltare i pronostici e avere la meglio sul meloniano doc, sarebbe “una bella botta”, ammettono nelle file del Centrodestra. Nonostante ciò, tutti scommettono in una vittoria, magari di misura, ma pur sempre una vittoria.

La Tensione Pre-Voto e la Guerra dei Sondaggi

La battaglia si è giocata, piazza dopo piazza, principalmente sui temi della Sanità e delle Infrastrutture. Non sono mancate schermaglie sulla Sicurezza e, da ultimo, la consueta tensione sui sondaggi, che non si possono citare né tantomeno pubblicare a ridosso del voto.

Ne circola uno, che darebbe i due contendenti praticamente alla pari, immediatamente smentito come fake da chi lo avrebbe dovuto eseguire. Nonostante ciò, tanto è bastato a Fratelli d’Italia (FdI) per presentare un esposto all’AGCOM e alla Procura di Ancona.

“Sono in preda al panico” sono i commenti social del partito di Giorgia Meloni rivolti all’avversario. “A essere ‘spaventati di brutto’ saranno loro”, la pronta replica che arriva dall’altr