M5S alla conta, 100 deputati pronti ad aprire al Pd

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Così come al Senato, anche alla Camera è in corso, tra le fila del Movimento 5 Stelle, una sorta di ‘conta’ dei parlamentari disposti ad avviare un dialogo politico col Partito democratico per tenere in vita la legislatura e dare il via libera a un nuovo esecutivo. Fonti parlamentari grilline parlano di un’area di almeno 100 persone pronte ad aprire ai Dem: di queste, a quanto apprende l’Adnkronos, una cinquantina avrebbero già garantito la propria adesione a questo progetto.

“L’intenzione – confida un deputato 5 Stelle – è quella di fissare una linea chiara e sottoporla al capo politico Luigi Di Maio” dando seguito, in questo modo, al ragionamento impostato in occasione dell’ultima assemblea congiunta. Non è escluso che la prossima settimana possa essere stilato un documento. E non manca, all’interno del gruppo parlamentare, chi ‘invoca’ una sorta di nuovo “contratto di governo” (o comunque un “accordo programmatico”, visto che la precedente formula, dopo lo strappo di Matteo Salvini, fa storcere il naso agli eletti più scaramantici) con l’obiettivo di creare “un fronte comune” contro la Lega e “l’irresponsabilità autoritaria di Matteo Salvini”.

I riflettori sono puntati sulla prossima riunione congiunta dei deputati e dei senatori, convocata per lunedì prossimo. Sulla prospettiva di un eventuale accordo con i dem, racconta un parlamentare, nelle ultime ore si sarebbero saldate le posizioni di varie ‘aree’ interne al M5S: dagli scontenti agli ortodossi, dai grillini più di ‘sinistra’ a molti eletti nei collegi uninominali.

“Il 90% del gruppo Camera vuole andare avanti con Pd, senza se e senza ma”, dice un parlamentare M5S. Percentuali bulgare si registrano anche a Palazzo Madama, dove, ragiona a taccuini chiusi una senatrice che preferisce rimanere anonima, “il 97-98% degli eletti vuole andare avanti col Partito democratico”: in direzione ostinata e contraria rispetto alla linea favorevole al voto espressa in assemblea da big come Paola Taverna e Manlio Di Stefano.

Tra gli iscritti al ‘club’ dei dialoganti figura sicuramente il deputato siciliano Giorgio Trizzino, che si definisce “cattolico democratico” ma soprattutto “mattarelliano”. “Dopo la distanza di questi anni dal Pd – spiega all’Adnkronos – non possiamo aspettarci che tutto venga sanato. Ci vuole un cammino work in progress, andare lentamente verso una ricomposizione. Sono convinto che buona parte dei nostri valori siano condivisi dal mondo riformista del Partito democratico”.

“Qui c’è un problema di salute pubblica”, osserva ancora Trizzino, che aggiunge: “Da quello che ho potuto percepire, c’è un sentire comune in tutto il Pd. Sta maturando l’esigenza di chiudere con questo passato polemico con il M5S e aprire una nuova dimensione di confronto. Il nostro ex alleato ha dimostrato di non essere attento all’interesse dell’Italia. Nutro molta speranza e fiducia nelle forze sane di questo Paese. Sono convinto che non si lascerà nulla di intentato”.