Garantire maggiore sicurezza nella fase 2, aumentando il numero di tamponi e prevedendo l’obbligo di test rapidi e della misurazione della temperatura corporea per chi rientra in Puglia: misure di buon senso per non mettere a rischio il grande lavoro e la grande responsabilità dimostrata dai cittadini, sono queste le richieste che abbiamo avanzato al presidente #Emiliano, invitandolo ad emanare una ordinanza relativa agli obblighi per chi rientra, come già fatto da altre regioni.
Con l’avvio della Fase 2, al contrario di quanto fatto in altre regioni, non è stato predisposto alcun obbligo di sottoporsi a tamponi o a test rapidi per chi è rientrato in Puglia a partire dal 4 maggio. Unica misura predisposta è stata la quarantena su base volontaria, ma non è sufficiente. In altre regioni sono stati allestiti laboratori mobili per eseguire i test rapidi e la misurazione della temperatura corporea nelle stazioni ferroviarie o ai caselli autostradali. Ci chiediamo perchè in Puglia non sia stato previsto.
Siamo anche la regione con il numero più basso di tamponi eseguiti ed è necessario invertire la rotta. In vista delle prossime riaperture, che saranno disposte in base all’andamento del contagio, è necessario attrezzarsi con i tamponi per garantire la sicurezza dei cittadini e monitorare in modo preciso la diffusione del contagio. Per questo Emiliano deve potenziare la rete dei laboratori, non scaricare sul la sua incapacità. Se nelle altre Regioni i provvedimenti si prendono è perché forse ci sono assessori alla Sanità capaci, a differenza della Puglia. La Fase 2 non è sinonimo di ‘liberi tutti’ e bisogna aumentare le misure di tracciamento.



