M5S: Ussai, dubbi affido a Croce verde Mestre ambulatori di Monfalcone

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Trieste – “Nell’attesa di vedere un reale rinforzo della santità territoriale, che dovrebbe fare da filtro per l’ospedale, avevamo elogiato la volontà della dirigenza dell’Azienda sanitaria n. 2 di ridurre i tempi di attesa per i pazienti che accedono al Pronto soccorso di Monfalcone attraverso l’attivazione sperimentale di un ambulatorio per i codici bianchi e verdi, per ridurre la possibilità di eventi avversi agli utenti in attesa con patologie non urgenti e ridurre la conflittualità con gli operatori sanitari, ma aspettiamo una risposta rispetto al metodo di affidamento, visto che qualcosa non ci torna”.

Così Andrea Ussai (M5S) che già all’inizio di agosto aveva presentato un’apposita interrogazione alla Giunta regionale, e in particolare all’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi.

“Le criticità che caratterizzano Pronto soccorso e Medicina d’urgenza di Monfalcone – prosegue Ussai – sono da tempo evidenziate dal disagio degli utenti e degli operatori sanitari, causato dal sovraffollamento. Non si capisce quindi da dove derivi il carattere di urgenza che ha portato a non aspettare i tempi necessari a concludere una normale procedura di gara, preferendo interpellare e affidare direttamente alla Croce verde di Mestre l’immediata costituzione dell’ambulatorio codici bianchi e verdi, composto da un medico e un infermiere.

“Soprattutto perché – puntualizza il consigliere regionale -, come si evince dal decreto n. 415 di fine luglio, il 12 dello stesso mese, ben prima dell’affidamento, si conosceva l’elenco dei medici libero-professionisti idonei e che avevano dato la disponibilità ad attivare in via sperimentale, per 6 mesi, l’ambulatorio, dopo che il promo luglio l’Azienda aveva indetto un avviso a evidenza pubblica per l’attivazione di contratti di lavoro autonomo per l’attività della nuova struttura.

“Da sottolineare, inoltre, che il compenso per questi ultimi è di 40 euro lordi l’ora mentre quello per il pull di personale fornito dalla cooperativa (medico e infermiere) è più del doppio (90 euro Iva esente) – rileva Ussai -. Va infine rimarcato come, a nostro avviso, si sarebbero potuti coinvolgere in questo progetto da subito anche i medici di continuità assistenziale. Apprendiamo che l’Aas ha aperto a questa possibilità, ma non ha voluto ancora chiarire i nostri dubbi e anzi sembra voglia continuare con la collaborazione con la Croce rossa di Mestre. Siamo certi che l’Azienda saprà giustificare queste scelte, che sicuramente saranno state mosse dalle più buone intenzioni”.