Digiuno intermittente. “A Gaza non ne ho visti tanti dimagriti” (Mario Sechi, direttore di Libero, 12.10). E quei pochi non obesi erano chiaramente a dieta.
Più Europa. Giornalista: “Lei ha affermato che la Russia dovrebbe contribuire alla ricostruzione dell’Ucraina. Ritiene che Israele dovrebbe pagare la ricostruzione di Gaza?”. Portavoce della Commissione europea: “È una domanda sulla quale non ho commenti da fare” (conferenza stampa a Bruxelles, 15.10). Solo confessioni.
Polli del Balcone. “In questi mesi mi sono chiesto se la violenza interminabile di Israele fosse giustificata. A convincermi che lo fosse è stata l’aggressività cieca e furiosa esplosa nelle nostre piazze” (Ernesto Galli della Loggia, 12.10). Disse il lupo all’agnello.
Sinceri democratici. “Poi arriva una signora Albanese, dice le cose più infami e continua a circolare” (Giuliano Amato, presidente emerito della Consulta, Foglio, 13.10). Ma infatti, possibile che non l’abbiano ancora bombardata?
Il giovin virgulto. “Crozza, brutte caricature svuotate di ogni finezza satirica… questo fortunato e ora noioso pensionato d’oro della comicità” (Aldo Grasso, Corriere della sera, ??.10). Per la cronaca, Grasso ha 77 anni e Crozza 65.
Partito d’azione. “Calenda: ‘I miei azionisti sono i cittadini’” (L’Identità, 16.10). Quindi urge class action per danni.
Lo storico. “Non ho visto Flotille che vanno verso il Mar Nero, quelle sono acque neutrali e poi ucraine e c’è un blocco russo. Per lo scopo politico per cui si è andati verso Gaza, vorrei vedere una barchetta, un canotto verso l’Ucraina” (Paolo Mieli, Radio 24, 15.10). Forse perché in Ucraina non c’è la carestia, milioni di profughi sono stati accolti in Europa e i Paesi Ue mandano armi e aiuti per decine di miliardi. Però dài, una barchetta o un canotto te li puoi permettere, no? Facciamo così: tu ti imbarchi e noi spingiamo.
Zitti zitti. “Siamo orgogliosi del contributo silenzioso ma costante dell’Italia all’accordo su Gaza” (Giorgia Meloni, premier FdI, 14.10). “Le vittorie silenziose di Kiyv” (Foglio, 14.10). Talmente silenziose che non se n’è accorto nessuno.
Palle a pallini. “Una perizia segreta sull’impronta n.42. La scarpa a pallini può essere di Sempio” (Giornale, 13.10). Ma pure di Rosa e Olindo, un piede per ciascuno.
A Ze’, che te serve? “Zelensky chiama ancora Trump: ‘Dammi i missili’” (Repubblica, 13.10). Mo’ me lo segno: serve altro?
Non c’era, ma ha vinto. “La Toscana resta a Giani. Renzi terzo partito” (Messaggero, 14.10). “La Casa Riformista di Renzi secondo partito della coalizione” (Domani, 14.10). “La Toscana sorride a Giani e ai renziani” (Riformista, 14.10). “Gambe che crescono. Renzi ci spiega cosa significa il buon risultato di Casa Riformista in Toscana” (Foglio, 14.10). “La ‘Casa Riformista’, nuova formula del centrismo di Renzi, ha ottenuto una discreta percentuale” (Stefano Folli, Repubblica, 14.10). Facendosi chiamare Lista Giani.
Patrioti per il terrorismo. “Sigonella 40 anni fa: quel ‘No’ di Craxi all’America fu un atto patriottico. Lo lego al Risorgimento” (Stefania Craxi, senatrice FI, Dubbio, 15.10). Infatti fece fuggire Abu Abbas, il capo della banda che aveva appena assassinato un anziano ebreo paralitico sulla nave Achille Lauro, che scappò a Baghdad per festeggiare il Risorgimento chez Saddam Hussein.
Povera stella. “La giustizia spaventosa su Castellucci. Nel processo sul crollo del Ponte Morandi di Genova i pm chiedono 18 anni e 6 mesi per l’ex ad di Autostrade” (Foglio, 15.10). Ma infatti: per soli 43 morti.
Strani fenomeni. “Quanta eurofobia in giro per il mondo” (Giuliano Ferrara, Foglio, 18.10). Strano, proprio ora che l’Ue è così credibile.
Ennio Longanesi. “Già Flaiano raccontava… happening dove ‘ogni cretino è pieno di idee’” (Francesco Merlo, Repubblica, 17.10). Citazione perfetta, a parte il fatto che è di Longanesi.
Il titolo della settimana/1. “Cosa succederebbe se Putin morisse?” (Julius Fitzke, Repubblica, 18.10). A parte il fatto che è morente da più di tre anni, ma se invece morissi tu?
Il titolo della settimana/2. “La diplomazia di Meloni convince Africa e Asia” (Giornale, 16.10). Ci ha parlato lei al telefono.
Il titolo della settimana/3. “Scarpinato, M5S e Pd in trincea: ora è un merito il conflitto d’interesse” (Dubbio, 10.10). Il bieco interesse a combattere la mafia.
I titoli della settimana/4. “La pace illegittima di Trump e Netanyahu”, “La parola ‘pace’ vuol dire solo fine delle ostilità”, (Domani, 11 e 16.10). Si stava meglio quando a Gaza ne ammazzavano 200 al giorno.
Il titolo della settimana/5. La nuova Yalta. Netanyahu, Trump e Meloni protagonisti del vertice a Sharm” (Riformista, 11.10). Dove Netanyahu non era neppure invitato e la Meloni non ha toccato palla.
Il titolo della settimana/6. “Il Pd vota con il centrodestra per salvare Mulè dalla causa per diffamazione mossa da Donno (M5S), accusato di aver picchiato un assistente” (Notizia, 17.10). In realtà furono i deputati di destra a picchiare Donno. Ma ora il Pd recupera e si unisce alla festa.


