Madri detenute, Pacifico (CI): “Proposta di legge approvata è passo di civiltà”

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La proposta di legge approvata alla camera in prima lettura per impedire che i minori di anni sei si trovino a vivere in carcere al seguito delle madri recluse è da accogliere positivamente e sostenere.

La vita del bambino potrebbe essere sconvolta per coloro che nascono in un istituto di detenzione. Anche se non hanno fatto nulla di male, questi bambini sono puniti anche loro dalla nascita. Non solo, sono in un certo senso, doppie vittime: vedono la luce in prigione e a volte si dovranno confrontare con lo stigma, il rifiuto sociale e la vergogna per tutta la loro vita.

È assiomatico che i bambini non debbano nascere in carcere, non fornendo un ambiente appropriato per neonati e bambini piccoli”. Lo dichiara la senatrice Marinella Pacifico (Coraggio Italia, centro dx – Gruppo Misto), segretario del Comitato Parlamentare Schengen Europol ed Immigrazione.

“Inoltre nel rispettare il bene superiore del bambino, la separazione forzata di madri e bambini è altamente indesiderabile. L’obiettivo del provvedimento dovrebbe essere quello di produrre un ambiente incentrato sul minore, libero dagli orpelli visibili della carcerazione, come uniformi e chiavi tintinnanti.

Si possono e si devono trovare altri mezzi per soddisfare le esigenze di sicurezza. Auspico di poter esaminare al più presto al Senato il testo, la cui approvazione definitiva rappresenta un passo dì civiltà e un tassello fondamentale nella riforma della cultura della Giustizia nel nostro Paese”, conclude.