Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha evocato “un bagno di sangue” se non vincerà le elezioni il 28 luglio. Lo ha detto nel corso di un evento elettorale nella parte occidentale di Caracas, al Pueblo de Parroquia de la Vega. Discorso postato sul suo profilo X. “Il destino del Venezuela, nel ventunesimo secolo – ha detto – dipende dalla nostra vittoria il 28 luglio. Se non volete che il 28 luglio il Venezuela cada in un bagno di sangue, in una guerra civile fratricida, prodotto dei fascisti – ha affermato – garantiamo il più grande successo, la più grande vittoria nella storia elettorale del nostro popolo”.
Le ombre sulla presidenza
Maduro ha governato il Venezuela tramite decreto-legge, dal 19 novembre 2013. La sua presidenza ha coinciso con un peggioramento di tutti i parametri macroeconomici. In particolare, negli ultimi anni, in seguito a diversi fattori tra i quali la diffusa corruzione, la politica economica governativa e la diminuzione del prezzo del petrolio, principale fonte di guadagno per l’economia venezuelana, lo status economico del Venezuela è notevolmente peggiorato con un aumento del crimine, dell’inflazione, della povertà e della penuria di generi alimentari e di largo consumo, i quali hanno provocato delle proteste di piazza che sono diventate vere e proprie sommosse quotidiane dal 2016.
Secondo alcune organizzazioni, l’opposizione democratica è stata repressa violentemente. Le organizzazioni internazionali per la tutela dei diritti umani sostengono le teorie di diversi casi di uccisioni, torture e altri maltrattamenti, inclusi episodi di violenza sessuale, ai danni di manifestanti.


