Il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha denunciato che il suo collega della Colombia, Iván Duque, “sta addestrando un gruppo di cecchini per assassinarmi”.
L’affermazione è stata fatta ieri durante una riunione a Caracas della Commissione presidenziale per la prevenzione, assistenza e controllo del Covid-19, in cui Maduro ha vivamente criticato “l’espansione fuori controllo della pandemia da coronavirus in Colombia”, aggiungendo che “là non c’è alcuna speranza di controllo della situazione, cosa che obbliga ancora di più noi a proteggere il Venezuela”.
“Se Venezuela e Colombia agissero in sintonia – ha ancora detto – sarebbe positivo per entrambi i Paesi, ma là c’è un governo che ha ideologizzato le relazioni internazionali con posizioni estremiste non rendendosi conto che questo è un problema umano”.
Maduro si è poi soffermato sulla espansione della pandemia in Venezuela, chiedendo di intensificare le misure di prevenzione, di protezione, per salvaguardare vita e salute delle famiglie”.
“A me piace – ha concluso – girare il Paese nonostante ci siano gruppi che vogliono uccidermi, che stanno importando cecchini per farlo. Io però partecipo con gli uomini della mia sicurezza agli eventi, perché amo abbracciare la gente”.
La pandemia da coronavirus ha causato finora in Venezuela 15.463 contagi e 142 morti, mentre in Colombia il bilancio è di 248.976 contagiati, di cui 8.525 sono morti.


