“Lascio un prestigio altissimo sia nazionale sia internazionale dello sport italiano. Risultati sportivi mai ottenuti prima, i conti in ordine, un consenso che a guardare le imminenti elezioni mi sembra difficile da ottenere e un’offerta di eventi sportivi incredibili, uno su tutti i Giochi 2026″. Così a ‘La Stampa’, alla vigilia dell’elezione del suo successore, il presidente uscente del Coni Giovanni Malagò. Con i rivali Binaghi e Barelli “non ci andrei a cena o in vacanza, ma per difendere lo sport sono pronto a entrare nel pacchetto di mischia al loro fianco”. L’assalto della politica allo sport è ancora un pericolo concreto? “Dipende dalle persone. Ho molto apprezzato come il governo sia rimasto fuori dalla campagna elettorale, pur se qualcuno ne aveva prima pronosticato l’intervento e poi pure millantato. Credo che debba essere sempre lo sport ad eleggere i propri rappresentanti, il che non significa non poter andare a braccetto con la politica. Dipende sempre da che uso e consumo se ne fa, ho visto da parte di qualcuno una straripante attività in quel senso”. Consigli al suo successore? “Agisca diversamente da me, garantisca la trasparenza, non abbia paura di sbagliare e sia disponibile con tutti. La mia porta è sempre stata aperta. Chi vince domani? Luciano Buonfiglio”.


