Maltempo: il Po sale 2 metri in 12 ore, allerta piene

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l fiume Po si è gonfiato più di 2 metri nelle ultime 12 ore sotto la spinta della straordinaria ondata di maltempo che con neve e pioggia ha colpito la Penisola. E’ quanto emerge dal monitoraggio del livello idrometrico effettuato dalla Coldiretti a Boretto in provincia di Reggio Emilia, con l’allerta arancione e gialla per piene dei fiumi e criticità idraulica della protezione civile. La situazione del più grande fiume italiano – sottolinea la Coldiretti – è rappresentativa dello stato dei corsi d’acqua della Penisola per il verificarsi di precipitazioni record che il terreno dopo un lungo periodo di siccità fa piu’ fatica ad assorbire, con allagamenti diffusi e danni nelle campagne.

Le ultime bufere fanno salire il conto degli eventi estremi che hanno colpito l’Italia nel 2020 con una media, fino ad ora, di oltre quattro nubifragi al giorno tra nevicate anomale, grandinate, tornado, tempeste di fulmini e bombe d’acqua che hanno provocato danni nelle città e nelle campagne ma soprattutto decine di vittime, secondo l’analisi della Coldiretti della banca dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).

Siamo di fronte – continua la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione ed il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che nelle campagne ha provocato danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

Le precipitazioni sempre più intense e frequenti anche con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono – precisa la Coldiretti – su un suolo reso fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con più di nove comuni su dieci a rischio per frane o alluvioni (91,3%) secondo Ispra. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. Per questo – conclude la Coldiretti – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.