E’ quanto emerge dal primo bilancio della Coldiretti sugli effetti dell’evento estremo che ha colpito città e campagne. Le raffiche – sottolinea la Coldiretti – hanno strappato da terra i tunnel per la coltivazione di frutta e verdura e scoperchiato le serre mentre cornicioni e tetti sono caduti da cascine e stalle e nei frutteti sono stati spezzati i rami con le gemme con conseguenze pesanti sui prossimi raccolti.
Si tratta della conferma dei cambiamenti climatici anche in Italia dove nell’ultimo anno si sono contati – continua la Coldiretti – quasi sei eventi estremi al giorno lungo la Penisola fra siccità, gelo, grandine, tempeste e bufere di vento che sono aumentate del 29% tra raffiche violente, trombe d’aria e tornado, secondo la banca dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).
Il cambiamenti climatici si abbattono su una situazione diffusa di degrado nelle città dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per ben 54mila emergenze nell’ultimo anno per la presenza di alberi pericolanti nelle città italiane, secondo l’analisi della Coldiretti sul rapporto 2021 dei vigili del fuoco.
Considerando il numero di interventi ogni 10 chilometri quadrati, le province italiane più colpite dagli alberi pericolanti (dai 10 ai 15 casi) sono Varese, Monza Brianza e Milano, Gorizia e Trieste, Napoli, Roma, La Spezia e Prato. Le piante nei centri urbani – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità.


