Mancato entusiasmo per il Cpi Eurozona

0
21

L’inflazione relativa ai prezzi al consumo dell’Eurozona del mese di agosto ha registrato il dato più basso dal giugno 2021 ad oggi, centrando perfettamente le stime degli analisti e risultando in calo rispetto al mese precedente

L’inflazione annualizzata del blocco è risultata, infatti, pari al 2,2% (0,2% mese su mese), ad un soffio quindi dal target Bce, ed in alcuni Paesi (tra cui Germania e Francia) il dato è stato anche inferiore al 2%.

Confermato quindi il quadro generale di discesa dell’inflazione headline: il percorso è ben avviato ma il nuovo dato sembra voler ricordare che qualche ostacolo si potrebbe ancora incontrare. Infatti, ha mostrato ancora una certa resilienza l’inflazione “core” (al 2,8% anno su anno) e, in particolar modo, la componente legata ai servizi non ha evidenziato i progressi che gli operatori avrebbero voluto vedere in questa seconda parte del 2024 (le previsioni erano effettivamente di una riduzione della corsa dei prezzi nella seconda metà dell’anno) a due settimane di distanza dalla prossima riunione della Bce.

Nonostante l’attesa, il Cpi non ha quindi infiammato i mercati; se il dato generale è stato positivo, ha pesato sul sentiment il mancato rallentamento dei prezzi dei servizi: a differenza di quanto ci si poteva aspettare, è stata la componente energy a fornire il maggior contributo alla discesa dei prezzi.

La pubblicazione del Cpi dell’Eurozona non sembra aver messo in dubbio un secondo taglio del costo del denaro da parte dell’Eurotower nel meeting del 12 settembre ma non ha nemmeno incrementato l’ottimismo a riguardo: tassi obbligazionari in lievissima risalita ed equity poco al di sopra della parità in attesa di nuovi spunti.