Manovra, Gimbe: “Ai sanitari le briciole, ma il governo investe in difesa”. I medici del settore pubblico in stato di agitazione

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“Nonostante gli annunci e le cifre altisonanti, la legge di bilancio delude le legittime aspettative di professionisti sanitari e cittadini, oggi alle prese con un servizio nazionale che fatica sempre più a rispondere ai bisogni di salute della popolazione”.

La denuncia arriva dalla fondazione Gimbe, importante ente di ricerca in ambito scientifico-sanitario, che come ogni anno ha analizzato gli stanziamenti previsti dalla manovra per il comparto.

Il “boom di risorse“, vantato dal governo, spiega il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta, riguarda infatti “solo il 2026, quando il Fondo sanitario nazionale (l’insieme delle risorse destinate alla sanità, ndr) aumenta di 6,6 miliardi, di cui quasi due terzi derivano da stanziamenti precedenti e destinati ai rinnovi contrattuali del personale sanitario.

Per il biennio 2027-2028, invece, gli importi assegnati sono esigui, senza alcun segnale di rilancio progressivo del finanziamento pubblico, come conferma la riduzione della quota di Pil destinata al Fondo sanitario nazionale“, che nel 2028 scenderà al 5,9% del Pil rispetto al 6,3% del 2024.