Marilù Oliva, Ilaria Gaspari, Enrico Galiano e Stefano Liberti: svelati i primi ospiti del Festival del Buon Vivere 2024

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Forlì – Sono quattro autori di punta dell’attuale panorama della narrativa italiana, tutti presentati dal giornalista Corrado Ravaioli presso l’Auditorium della Chiesa di San Giacomo, i primi nomi degli ospiti che popoleranno il programma del Festival del Buon Vivere 2024, che si svolgerà a Forlì e in Romagna dal 23 al 29 settembre: Marilù Oliva, Ilaria Gaspari, Enrico Galiano e Stefano Liberti

Inoltre Galiano porta in scena, in anteprima nazionale il suo spettacolo “Dàimon, come i miti greci possono aiutarti a scoprire chi sei”, un viaggio tra miti e risate, per scoprire i nostri talenti e le nostre vocazioni.

Marilù Oliva presenta “L’Iliade cantata dalle dee” (Solferino) la mattina del 23 settembre in un incontro dedicato alle scuole, il romanzo che l’ha portata al Premio Selezione Bancarella 2024.

Marilù Oliva, nata a Bologna, è scrittrice, saggista e docente di lettere. Ha co-curato per Zanichelli un’antologia sui Promessi Sposi e realizzato due antologie patrocinate da Telefono Rosa, nell’ambito del suo lavoro sulle questioni di genere. Collabora con diverse riviste ed è caporedattrice del blog letterario Libroguerriero. Per Solferino ha pubblicato i bestseller mitologici L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre (2020) e L’Eneide di Didone (2022), il romanzo Biancaneve nel Novecento (2021) e il saggio I Divini dell’Olimpo (2022). Ha scritto thriller e noir di successo e con Repetita, il suo romanzo d’esordio, ha ottenuto diversi riconoscimenti.

Ilaria Gaspari, già ospite del Festival del Buon vivere, presenta “La reputazione” (Guanda ed.), il 24 settembre per le scuole la mattina e il pomeriggio per il pubblico.

Nella Roma degli anni Ottanta, la boutique Joséphine è un angolo di Parigi nel cuore dei Parioli: gli affari vanno a gonfie vele grazie al fiuto della proprietaria, Marie-France, che accoglie le clienti con il suo seducente accento francese. Il suo entusiasmo contagia l’indecifra­bile socio Giosuè e le tre ragazze che lavorano per lei, ansiose di conquistarsi libertà e indipendenza. Tra loro Barbara, eter­na laureanda in filosofia arrivata in negozio per caso, pronta a lasciare che Marie-France le insegni a vivere.

Stefano Liberti sarà protagonista di due incontri il 26 settembre, la mattina con i ragazzi delle scuole presenterà “Terra bruciata” (Rizzoli), il pomeriggio con il pubblico “Tropico mediterraneo, viaggio in un mare che cambia” (Laterza).

In “Tropico mediterraneo, Viaggio in un mare che cambia” si racconta di un mare, oggi, attraversato da una crisi profonda in cui si intrecciano e si evidenziano tutte le principali problematiche della contemporaneità: cambiamenti climatici, sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, estrazione di combustibili fossili e flussi migratori disorganizzati.

Stefano Liberti va sul campo a vedere cosa sta accadendo al Mediterraneo, e a tutte le persone che di questo mare hanno vissuto da sempre, e a conoscere le coraggiose e molto concrete iniziative che cercano di invertire una rotta che non è un destino.

Classe 1974, giornalista e film-maker, pubblica da anni reportage di politica internazionale su testate italiane e straniere. Come regista, ha diretto vari documentari, tra cui il pluripremiato Soyalism (2018), con Enrico Parenti. Nel 2009 ha vinto il Premio Indro Montanelli con il libro A sud di Lampedusa (2008). Land Grabbing (2011) è stato tradotto in dieci Paesi. Nel 2016 ha pubblicato I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta, e nel 2019 l’inchiesta Il grande carrello, con Fabio Ciconte.

Enrico Galiano, definito da Massimo Gramellini “un prof stile Attimo Fuggente”, il 27 settembre mattina presenta il suo “Una vita non basta” (Garzanti) e la sera porta in scena lo spettacolo “Dàimon”.

«Quando desideri tanto qualcosa, fai come il colibrì: non aver paura di cadere. Anzi, impara a farlo a tutta velocità, per poi risalire.» Questa volta, però, a Teo sembra impossibile risalire: è stato bocciato in seconda liceo, ma soprattutto ha fatto qualcosa di davvero sbagliato, e ora dovrà scontare un’estate di lavori socialmente utili.

Con il suo stile unico e accattivante, Enrico Galiano intreccia ironia e saggezza in un ritmo incalzante che cattura e coinvolge il pubblico.

Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977. Insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2020 il «Sole 24 Ore» lo ha inserito nella lista dei dieci insegnanti più influenti sul web. Con le sue lezioni divertenti e un po’ fuori dal comune, porta la scuola a teatro con il seguitissimo spettacolo Eppure studiamo felici.

Gli incontri del mattino sono principalmente dedicati agli studenti delle scuole, con la possibilità di partecipazione al pubblico in caso di posti disponibili, quelli del pomeriggio e lo spettacolo serale, come tutti gli eventi del Festival del Buon Vivere, sono a ingresso gratuito e libero fino al raggiungimento della capienza delle sale. Non sono previste o possibili prenotazioni.

Il Festival del Buon Vivere è promosso dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.