Mario Draghi: il verbo letale dell’ipocrisia

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Per anni l’Ue ha creduto che la sua dimensione economica, con 450 milioni di consumatori, portasse con sé potere geopolitico e nelle relazioni commerciali internazionali. Quest’anno sarà ricordato come l’anno in cui questa illusione è evaporata. Abbiamo dovuto rassegnarci ai dazi imposti dal nostro più grande partner commerciale e alleato di antica data, gli Stati Uniti. Siamo stati spinti dallo stesso alleato ad aumentare la spesa militare, una decisione che forse avremmo comunque dovuto prendere ma in forme e modi che probabilmente non riflettono l’interesse dell’Europa”.

Queste le parole che hanno aperto il discorso di Mario Draghi al meeting di Rimini. Il dato più sconcertante di tutti è che il più importante persuasore Italiano utile a produrre l’Europa marginale, rassegnata e passiva descritta sopra è proprio la santità della moneta Mario Draghi. Ad aiutarlo nello stivale zoppo le cui sorti sono tutt’altro che chiare, la stampa asservita che ha spacciato L’ex presidente Bce per l’uomo delle soluzioni ai problemi creati dal governo di Giuseppe Conte. Ciò naturalmente secondo il verbo trapassato del leader politico più patetico, a esclusione di Carlo Calenda, del momento: Matteo Renzi.

Risultato della lungimirantissima strategia renziana : la meteora dispettosa Draghi a cui ha fatto seguito la cialtronissima Meloni. Draghi capitolò nell’estate del 2022 e dopo solo tre anni di assenza dalle scene, risorge come una fenice tossica e boccia completamente l’Europa. La stessa Europa ove “climatizzatori o pace”, minchiata assoluta, risuonava come volontà divina incisa a fuoco sulle tavole dei vari Mosé deputati a gestire i 450 milioni di consumatori. Quei consumatori a cui, dopo le varie mannaie scagliate sui diritti umani dei greci, e le sofferenze imposte a Italiani letargici, si è costruita l’illusione evaporata nel 2025.

Draghi sostiene che “ abbiamo dovuto rassegnarci” ma sbaglia costrutto volutamente: agli italiani, per esempio è stato imposto di rassegnarsi alle volontà Usa che Draghi, servile come una “zeracca ignorante” ha sposato con la scusa imbecille che dovevamo emanciparci da Mosca. E’ stato proprio Draghi a indicare la direzione ” geoeconomica” che oggi, bontà sua, considera errata.

Così mentre la propaganda provava vanamente a piegare l’opinione pubblica alla bontà di operazioni commerciali che hanno quadruplicato i costi dei cittadini, abbiamo scelto di affrancarci da Mosca per zerbinarci all’ennesima potenza e intraprendere il viatico letale che ci costa dazi raccontati come un successo dalle reti nazionali italiane. E voglio ricordare a Draghi che le sue manovre di primadonna capricciosa hanno letteralmente costretto gli italiani tutti, a fare affidamento su Giorgia Meloni, incapace scomposta e bugiarda peggiore perfino dello stesso Renzi.

Secondo Draghi “siamo stati spinti dall’alleato storico ad aumentare la spesa militare” e abbiamo abbracciato l’idea contro gli interessi europei. “ Bè complimenti Mario, ha dipinto un Europa di acefali, privi di autonomia decisionale, in cui lei per primo PERO’ ventilava la necessità di difendersi dalle minacce, inventate di sana pianta naturalmente, delle invasioni Russe.

Gioacchino Musumeci