“Una musica può fare” grandi cose, ci sarebbe da aggiungere, come quella di entusiasmare il pubblico del Teatro Goldoni, nonostante alcuni problemi tecnici. Max Gazzè, venerdì 29 agosto a Livorno, ha risposto ad alcune difficoltà dell’impianto audio invitando l’orchestra sul boccascena ed esibendosi in versione acustica, fino a quando il problema non è stato risolto. Quella che avrebbe potuto essere una difficoltà è stata invece l’opportunità di fare una festa nella festa, che ha consentito ai presenti di ballare e cantare insieme all’artista romano sulle note dei suoi brani e su quelli della tradizione popolare portata avanti dall’ “Orchestra Popolare del Saltarello”, sua compagna di viaggio in questo progetto tra sperimentazione e tradizione.
Il progetto di questa orchestra nasce da un’operazione di ricerca e rivalutazione della tradizione musicale abruzzese e, insieme a Max Gazzè, a Livorno ha offerto oltre tre ore di musica avvolta da un entusiasmo contagioso.
“Per me la sperimentazione ha sempre fatto parte del mio percorso musicale – ha spiegato Max Gazzè – Mi sono sempre sperimentato verso nuove direzioni e combinazioni musicali. La sperimentazione, in questo caso è proprio quella di rivestire alcuni miei brani che nascono in una versione pop rock, con strumenti della tradizione popolare. Sono ormai due anni che portiamo in scena questo spettacolo e devo dire che tra tutti noi c’è una grande affinità. Il concerto diventa così quasi un momento sacro in cui creiamo questa grande bolla di energia e di affetto nei confronti del pubblico, che poi ce lo restituisce ampiamente, e tutto questo ci dà una grande forza”. Affermazione che ha trovato più di una conferma nell’esibizione al Teatro Goldoni dove l’artista non si è risparmiato ma anzi: si è donato al pubblico senza riserve.


