Ora proverò che, mentre attendesse a depravar questa parte eletta, sarebbe costretto ad agire sul resto della Nazione, da cui esigerebbe l’obbedienza passiva e i sacrifici, così da turbarne la ragione, falsarne il giudizio, sconvolgerne tutte le idee… Ai giorni nostri, poiché la guerra non procura ai popoli alcun frutto e non è per essi che una fonte di privazioni e di sofferenze, l’apologia del sistema delle conquiste potrebbe fondarsi soltanto sul sofisma e sull’impostura.
Codesto governo invocherebbe gli interessi commerciali, come se significasse giovare al commercio spopolare un altro Paese della più fiorente gioventù.
Codesto governo aggredirebbe i più pacifici tra i vicini, i più umili tra gli alleati, attribuendo loro progetti ostili, come a prevenire aggressioni meditate. Se gli sventurati oggetti delle sue calunnie venissero facilmente soggiogati esso si vanterebbe di averli preceduti; se avessero il tempo e la forza di resistergli, esclamerebbe: ‘Come vedete, volevano la guerra, poiché si difendono’”.



