Dopo la sbronza elettorale, per Giorgia Meloni è tempo di pensare al domani. Questo significa riuscire a creare un programma di Governo e un Esecutivo che siano credibili e che, soprattutto, riescano ad accontentare sia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che gli alleati Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
Se saranno confermate le idee proposte durante la campagna elettorale, la linea portata avanti dalla leader di Fratelli d’Italia non è affatto un mistero. Il primo punto la vedrà impegnata a dare stabilità ai conti pubblici e ciò significa che eviterà – come già fatto in campagna elettorale – promesse economiche insostenibili.
Peccato che questo sia l’esatto opposto di quanto fatto dai due alleati che hanno raccontato di mirabolanti iniziative, a partire di misure per ridurre il caro bollette da finanziare con un cospicuo scostamento di bilancio, fino all’aumento della pensione a mille euro per tutti raccontato dal Cavaliere o la flat tax al 15 per cento portata avanti dal Capitano.
Si tratta di tre misure che la Meloni non vuole neanche prendere in considerazione e proprio sull’ultima, la riforma del Fisco, c’è da scommettere che si arriverà a un braccio di ferro tra FdI e Lega. Un punto del programma di governo su cui tutti e tre i leader concordano è quello della rinegoziazione del Pnrr che dovrebbe servire a spostare risorse da alcuni capitoli di spesa ritenuti ridondanti a quello sulla sicurezza energetica.
Piena sintonia anche in fatto di grandi opere che prevederà un rilancio degli investimenti in infrastrutture stradali – tra cui potrebbe rientrare il Ponte sullo Stretto -, ferroviarie, portuali e aeroportuali. Scontata anche una profonda revisione del Reddito di cittadinanza che Fi e Lega vorrebbero modificare mentre FdI si dice pronta a cancellarlo del tutto.



