In occasione dell’80esimo anniversario dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, un’ampia alleanza di organizzazioni internazionali ha lanciato un appello ai governi di tutto il mondo: è il momento di “riaffermare il loro impegno per un mondo libero dalle armi nucleari, onorando la richiesta degli hibakusha e del Premio Nobel per la pace 2024 Nihon Hidankyo, e di dare priorità allo sviluppo sostenibile rispetto al militarismo”.
Una chiamata all’azione urgente che arriva mentre la crisi democratica globale si intreccia con la crescita delle spese militari, l’avanzare dell’autoritarismo e l’aggravarsi della crisi climatica.
Un golpe invisibile
“Ci troviamo di fronte a una crescente minaccia alla nostra sicurezza collettiva”, si legge nell’appello, “derivante dalla concentrazione di potere e ricchezza nelle mani di un’alleanza scellerata tra miliardari e forze politiche di estrema destra”.
A 80 anni da Hiroshima il mondo brucia ancora
Gli estensori denunciano “un colpo di Stato dei miliardari contro la democrazia”, che starebbe “sovvertendo le istituzioni multilaterali” e ridisegnando politiche ed economie “a proprio vantaggio, minando il bene comune”. Il risultato è la crescita di regimi autoritari, “il rafforzamento delle strutture militari e il cambiamento climatico”, mentre “le risorse vengono sottratte allo sviluppo umano e alla costruzione della pace”.
Una spirale pericolosa
L’impatto sociale ed economico è devastante. “Nel 2024, l’1% più ricco della popolazione mondiale possedeva più ricchezza del 95% più povero messo insieme”. Le disuguaglianze estreme alimentano povertà, instabilità e un’autorità statale sempre più repressiva.


