Altro che agenda sociale, vige il metodo Giavazzi, uno di quegli esperti che negli anni hanno contribuito a produrre stipendi e pensioni al limite della sopravvivenza. Il salario minimo proposto da Draghi non è la legge che servirebbe ora per restituire un po’ di ossigeno ai lavoratori poveri e poverissimi. Il taglio del cuneo fiscale è incastrato nei verbi al futuro. Faremo, lavoreremo, vedremo, proveremo. L’emergenza è ora.
Luigi Di Maio, in preda al terrore da perdita della poltrona da ministro, vaneggia sul disastro che si produrrebbe se si andasse al voto. Mente dicendo che l’Italia perderebbe la battaglia sul tetto al prezzo del gas perché questa battaglia è già persa
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In Europa non si pensa affatto a un Recovery di guerra, nonostante Draghi lo desse per cosa fatta già dallo scorso maggio.
Anzi, in realtà si sta spianando la strada a una nuova austerità mentre ora servirebbe un’azione congiunta come c’è stata per la crisi sanitaria.


