“MI FA MALE LA SCIENZA”: Speranze, conflitti e il futuro della conoscenza

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In un’epoca in cui la scienza è sempre più al centro di tensioni politiche, etiche e culturali, Mi fa male la scienza risponde a domande che ci toccano tutte e tutti: perché non ci fidiamo più della scienza? Come affrontare la disinformazione? Esiste ancora una verità condivisa?

Il libro nasce da anni di lavoro ai confini tra salute pubblica, etica applicata, comunicazione e filosofia della scienza. Saggio bioetico e politico ma anche testo esilarante e accessibile, Mi fa male la scienza ci invita a riflettere sul nostro rapporto con la conoscenza e sul ruolo cruciale (e imperfetto) della scienza nella società contemporanea.

Federico Germani e Giovanni Spitale esplorano le meraviglie e le contraddizioni della scienza. Germani – biologo molecolare ed esperto di disinformazione e crisi sanitarie; Spitale – filosofo della scienza e studioso di etica pubblica, insieme hanno pubblicato su riviste come «Science Advances», «NEJM Catalyst», «The American Jour nal of Bioethics» e «Journal of Medical Internet Re search», e i loro lavori sono stati citati da testate in ternazionali tra cui «The Times», «Wired», «El País» e «Forbes». 

Tra vaccini, algoritmi, crisi sanitarie e no-vax, i due autori ci guidano con ironia in un circo affascinante fatto di speranze, conflitti, e nuove domande. Non per demolire la scienza, ma per amarla meglio, riconoscendone limiti e possibilità. Alcuni capitoli, come “Non moriamo più a trent’anni”“Schivare non basta” e “Come la scienza (non) arriva sui tavoli della politica” sono indicativi dell’approccio, nato dall’intreccio di esperienza personale, casi studio e approccio analitico per illuminare le ambiguità del sistema-scienza: l’influenza del mercato sulla ricercala politicizzazione delle evidenzela fragilità della comunicazione in epoca digitale.

Con la prefazione di Giacomo Moro Mauretto (Entropy for Life), Mi fa male la scienza è un invito a usare lo spirito critico come forma di affetto per ciò che ci sta a cuore. Capitoli come “È giusto salvare la vita ai no-vax?“, “Come non fare comunicazione (o anche: come uccidere la gente con le parole)“, o “Siamo quindi fottuti?!” offrono spunti seri e provocatori, ma sempre accessibili anche ai lettori e lettrici non specialisti. Dalle pandemie alle infodemie, dalla crisi della fiducia nell’era della post-verità alle sfide dell’intelligenza artificiale, Mi fa male la scienza affronta questioni urgenti e complesse del nostro tempo con profondità e leggerezza, con la convinzione che solo affrontando le fragilità della scienza potremo rafforzarla davvero.

«Immaginate di voler criticare la scienza, dopo che questa vi ha salvato la vita intorno ai vent’anni. Pensate di evidenziare i difetti della ricerca scientifica moderna quando è proprio da questa che deriva il vostro lavoro e quindi il vostro sostentamento. Ipotizzate di pubblicare un libro in cui si parla dei limiti e dei difetti delle pubblicazioni scientifiche in uno dei periodi di maggior polarizzazione su questi temi. Giovanni Spitale e Federico Germani hanno deciso di farlo».

Dalla prefazione di Giacomo Moro Mauretto 

FEDERICO GERMANI, dottore di ricerca in Biologia molecolare, si occupa di disinformazione, gestione delle infodemie e preparazione alle pandemie, sviluppando strategie per affrontare la diffusione delle informazioni nelle crisi, con un’attenzione partico lare all’etica e alla comunicazione scientifica.

GIOVANNI SPITALE, filosofo con un dottorato in Scienze mediche, studia le implicazioni etiche della salute pubblica e delle tecnologie emergenti, integrando approcci interdisciplinari come la linguistica computazionale e l’analisi filosofica.